Lo so che noi nonni ci raccontiamo delle favole e qualche volta ci crediamo anche! Ma c’è una favola grande come un punto di domandanel mio cuore: ho avuto due bei figli ora sposati; il primo era (ed è ancora) molto serio, coscienzioso, bravissimo a scuola, sicuro di sé, sempre in prima fila, anche nello sport. Il secondo, una testa buca, incapace di darsi una regola, sempre a caccia di guai, molto emotivo. Il punto è che il primo non ha avuto figli e il secondo – quello disperato – ne ha due: uno identico a lui e il secondo equilibrato, bravissimo, ottimo in tutto, proprio come lo zio, mio primogenito. Ma come è potuto succedere? Perché il mio secondo ha due figli che sembrano il ritratto di loro da giovani? Non me l’aspettavo... NONNO ALBERTO
— Sai che scrivi bene, nonno Alberto?Per questo ti ho lasciato narrare quella che tu chiami acutamente la “favola” che ti occupa la mente... Riassumo: hai due nipoti che sono il ritratto sputato dei tuoi due figli da giovani, solo che sono ambedue figli del “figlio disperato”, come lo chiami, mentre il maggiore, quello buono e affidabile, non ha avuto figli. Ma qual è la “favola”, cioè l’attesa scontata cui sei tanto legato?
Che il figlio maggiore abbia un figlio buono e tranquillo come lui e quello minore abbia un figlio scapestrato, vero ritratto di suo padre. I conti non tornano! E tu sei tanto acuto da chiederti perché, cercando aiuto. Ti vorrei rispondere in due tappe; la prima è il nostro bisogno di uniformità: noi vorremmo che accadesse proprio ciò che ci aspettiamo. E così magari facciamo la caccia alle somiglianze tra il parentado: quello/a è tutto suo padre, sua madre, suo zio/a, suo nonno/a...
Ma questo cercarei doppioni non porta bene. Perché? Perché la vita non fa doppioni e cercare in un figlio/a una forte somiglianza con un parente di solito imprigiona il “nuovo figlio” in schemi vecchi... La seconda tappa si riassume in una grave dimenticanza o sottovalutazione: i tuoi due nipoti che tu ti aspetteresti ingestibili, esattamente com’era il loro padre, tuo secondo figlio, non hanno ricevuto soltanto i cromosomi paterni ma anche quelli materni! E la vita non fa ingiustizie: 23 cromosomi (l’eredità del Dna) del padre e 23 cromosomi della madre. E l’incontro di questi 23+23 è unico e irripetibile. La vita dunque non fa doppioni, ma è una profetica amante della novità, di ciò che la rende irripetibile. Abbassiamo il capo riverenti di fronte a questo mistero e cerchiamo di gustarcelo, perché così impareremo a prendere distanza dalle nostre aspettative!