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venerdì 25 aprile 2025
 
Fede o calcolo?
 

«Ho imbrogliato perché mio marito fosse eletto al consiglio pastorale»

07/04/2021 

Mia figlia trentenne che vive ancora in casa e ha perso la fede mi ha preso a male parole perché le ho confidato che alla votazione dell’ultimo consiglio pastorale ho votato per sei volte di nascosto il nome di mio marito e suo padre per farlo eleggere. Lei invece che congratularsi con me mi ha insultata dicendo che la mia fede è solo un calcolo di interesse. Ma le pare?

VINCENZINA

Cara Vincenzina, inutile nasconderti che do pienamente ragione a tua figlia; ti confido che ho riletto più volte la tua lettera in cui non appare nemmeno lontanamente una tua consapevolezza dell’imbroglio che hai compiuto ai danni della fede che professi; anzi, tu ti giustifichi ampiamente: secondo te, tuo marito non avrebbe raggiunto i voti necessari per entrare in consiglio pastorale e, sempre secondo te, lui ne aveva un gran bisogno perché è troppo solitario, musone e poco interessato alla fede. Mi racconti anzi che non credeva ai suoi occhi di essere stato eletto! E così tu credi di avere ragione, ma io mi chiedo se tu sei consapevole di cosa sia un consiglio pastorale che coadiuva l’andamento della parrocchia insieme al parroco, parrocchia a cui tu dici di tenere così tanto. Peccato che la parrocchia non sia un affare tipo “gioco al lotto” da manipolare! Quando tu confidi la tua furbizia a tua figlia che ha abbandonato la fede, sei perfino stupita della sua reazione così violenta: ma è lei che difende la fede! Lei è convinta, sia pur a suo modo, che la fede non sia una questione di calcolo; nella tua lettera tu aggiungi che lei ha fatto il processo alla tua fede in toto, accusandoti di aver sempre usato Dio anche nella sua educazione religiosa come quando la mandavi a confessarsi nei tempi da te decisi perfino con l’elenco dei peccati di cui doveva accusarsi. Forse tu pensi che Dio abbia bisogno di una “spintarella” quando non agisce come tu ti aspetti e quindi tu sei disponibile a ogni tipo di imbroglio (non so quanto consapevole) per farlo agire secondo il meglio; in questo caso il meglio era mandare tuo marito al consiglio pastorale, così forse imparava un po’ la fede. Forse dobbiamo chiedere scusa, noi cristiani, per quante volte abbiamo manipolato Dio a nostro uso e consumo; aggiungo, con amarezza, che le giovani generazioni hanno visto lucidamente quanto abbiamo usato la fede come “un bastone” per farle rigare dritto. Tutti noi cristiani chiediamo scusa per non aver rispettato Dio nel suo amore preveniente e preveggente al di là dei nostri calcoli.

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