Fra Antonio Velluino con l'immagine di Maria Cristina di Savoia (1812-36).
Era figlia del re Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d’Asburgo. Maria Cristina nacque a Cagliari il 14 novembre 1812, mentre i genitori erano in esilio, a causa delle vittorie di Napoleone Bonaparte. Forte di una solida formazione cristiana, nel 1832 sposò Ferdinando II, re delle Due Sicilie, vivendo a fondo il Vangelo. Cosa che la spinse a farsi carico delle sofferenze del suo popolo, per la cui promozione ideò ardite opere sociali. Morì ancora giovane, dopo aver dato alla luce il primogenito Francesco, tra l’unanime compianto della famiglia reale e del popolo napoletano. È stata beatificata il 25 gennaio 2014 a Napoli, nella Basilica di Santa Chiara, dove il suo corpo era stato sepolto. La sua memoria liturgica, per la diocesi di Napoli, cade il 31 gennaio, giorno della sua nascita al Cielo.
Fra Antonio Vellutino, guardiano della chiesa di. San Pasquale a Chiaia, a Napoli (primo a destra), col fratello pittore Gioacchino, detto Jack, autore di più ritratto di Maria Cristina di Savoia.
«È stato nel mese di febbraio: per tre volte l'ho sognata», confida oggi fra Antonio Vellutino, religioso francescano, guardiano della chiesa di. San Pasquale a Chiaia, a Napoli, «La seconda volta è stato un sogno particolarmente vivido, che mi ha lasciato nella memoria e nel cuore un’immagine indelebile, carica di emozione. Camminavo all’interno di un corridoio, non so se fosse un palazzo o una chiesa, questo perché la struttura era con mura alte e imponenti e pertanto non poteva essere una casa, ma nello stesso tempo era un ambiente molto semplice e spartano. Camminavo avanti e, nel sogno, avevo la sensazione che mi seguissero delle persone, non so chi fossero, percepivo la loro presenza, ma erano un po’ distanti da me. Ad un certo punto, si è aperto un varco nel corridoio e, nella luce che proveniva da una finestra, ho scorto una donna seduta ad un tavolo, su cui si trovavano fogli, calamaio e qualche altro oggetto che non ho distinto. Aveva un vestito lungo, di epoca passata e, quello che mi ha colpito e mi ha fatto riconoscere chi fosse, è il viso con quella acconciatura tipica dei ritratti di Maria Cristina. Aveva i capelli raccolti alla nuca e le mani strette sul grembo con un piccolo fiore, mi pareva fosse una rosellina. Quando l’ho guardata, lei mi ha sorriso ed io l’ho riconosciuta, esclamando, con una piccola apertura delle labbra, in un sussulto: “Maria Cristina!” Lei mi ha sorriso ed io mi sono emozionato. Era seduta in una posizione solenne, con schiena ritta, ma non rigida, era elegante, dignitosa e nello stesso tempo molto naturale. Il suo vestito era bello, elegante, ma non appariscente; il suo viso nobile e distinto. Aveva una cera accogliente, disponibile. Sembrava che stesse lì ad aspettarmi».
Il pittore Gioacchino Vellutino all'opera.
«Sono passati dei secondi», prosegue fra Antonio, «quando, sentendo il vocio in lontananza delle persone che erano con me, mi sono girato indietro per vedere se anche loro la vedessero: continuavano ad esserci delle presenze un po’ distanti da me, ma non le distinguevo. Mi sono girato di nuovo verso di lei e, mentre la guardavo, ho avvertito un messaggio non verbale: sono stati i suoi occhi a trasmettermi queste parole, che ho recepito chiaramente nella mia mente e nel mio cuore: “Sono qui per ascoltare”. Di lì a poco mi sono svegliato. Il sogno, ancor più quella presenza così carismatica, mi è rimasto impresso nella memoria. Dopo un po’ di tempo ne ho parlato con mio fratello Gioacchino, il pittore che già ha realizzato più di qualche dipinto di Maria Cristina, e gli ho chiesto di trasferire su una tela questa mia esperienza. Per me è stato sicuramente un messaggio di fede e di intercessione, che la Beata ha desiderato donarmi. Attesto con fermezza e profonda convinzione che questa è stata per me un’autentica esperienza di incontro con la Beata Maria Cristina, la quale ormai mi è diventata familiare. Spero che mediante la sua intercessione molti possano ottenere aiuto dal Signore e Lei diventare nel tempo un'efficace mediatrice tra Dio e gli uomini. A lode del Signore!»