Il sogno del piccolo Alessio è diventato
realtà. La sua lettera destinata
a papa Francesco ha ricevuto l’autorevole
risposta dal Santo Padre ed è
stata pubblicata in un bel volume,
L’amore prima del mondo, edito da
Rizzoli. Un sogno coronato, insieme
con la madre, dall’incontro in
Vaticano con il Pontece. Alessio Gulino,
nove anni, originario di Catania, è l’unico
italiano che si è visto pubblicare la lettera
nel volume, curato da padre Antonio Spadaro,
direttore di La Civiltà Cattolica.
Alessio ha disegnato un bambino in abiti da chierichetto e ha scritto: «Caro papa
Francesco, sei mai stato accanto al sacerdote
come chierichetto?». Il Pontece
ha risposto così: «Caro Alessio, sì che sono
stato chierichetto. E tu? Quello del disegno
sei tu?». Nella prosecuzione della risposta,
il Papa ha sottolineato la differenza notevole
tra l’attività di chierichetto ai tempi
della sua infanzia e la situazione attuale:
«Ma, senti, adesso è più facile. Devi sapere
che quando ero bambino io la Messa si celebrava
in maniera differente da come si fa
adesso. Il prete intanto guardava l’altare, che
era accostato al muro, e non le persone.
Poi il libro con il quale diceva la
Messa, il messale, era messo sull’altare
nella parte destra. Ma prima della
lettura del Vangelo si spostava sempre
sul lato sinistro. Questo era il mio
compito: portarlo da destra a sinistra
e da sinistra a destra. Ma che fatica!
Era pesante! Io lo prendevo con tutta
la mia energia, ma non ero robusto: lo
sollevavo e mi cadeva, e così il prete mi
doveva aiutare. Era un’impresa!».
«MI PIACEVA SERVIRE MESSA». Un’altra
difcoltà era rappresentata dalla liturgia
in lingua latina. Come ricordato da
papa Francesco, «la Messa non era in
italiano. Il prete parlava ma io non capivo
niente. E così anche i miei compagni.
Allora poi per gioco imitavamo il prete
storpiando un po’ le parole per fare
strane frasi in spagnolo. Ci divertivamo.
E ci piaceva tanto servire la Messa».
Alessio Gulino è felice di essere
uno dei protagonisti del nuovo libro
del Papa. A lui rivolgiamo le stesse domande
che gli ha formulato il Papa: sei
stato mai chierichetto? E il bambino
disegnato nel libro sei tu?
«Sono chierichetto», risponde Alessio,
«ma il bambino del disegno non
sono io, è il Papa durante l’infanzia. Ho
lavorato con la fantasia, l’ho immaginato
bambino, perché non ho mai
visto una sua foto dell’epoca. L’idea di
scrivere al Pontefice e addirittura
di disegnarlo mi è venuta durante il
catechismo». Religione è la materia
preferita da Alessio, insieme alla Storia
e alla Geografia: «La vita di Cristo mi ha
sempre incuriosito, non solo per i suoi
aspetti spirituali di Figlio di Dio, ma
anche come persona che si è sacrificata
sulla Croce per salvare l’umanità».
Alessio è affascinato anche dalla
figura di papa Francesco: «Lo considero
come un amico, come uno di noi,
semplice e umano. Mi piace la sua idea
del Giubileo della misericordia, perché
Gesù insegnava la bontà e la gentilezza
». A differenza di molti suoi coetanei,
Alessio non è appassionato di calcio. Il
padre Gaetano, invece, è accanito tifoso
del Catania (nonostante sia lontano dai
fasti della Serie A e arranchi nella Lega
Pro), e simpatizzante della Juventus.
Gaetano Gulino è un fiume in piena:
«Sono felice per mio figlio, sorpreso
per l’evento ed entusiasta di papa Francesco,
che lascerà un segno indelebile
nella storia dell’umanità. Ha un carisma fuori dalla norma, ricorda a tutti
il dovere dell’accoglienza nei confronti
degli immigrati, soprattutto in una terra
di sbarchi come la nostra Sicilia, e si
dedica all’affermazione della pace
nel mondo come una persona comune,
come qualcuno che deve risolvere
una lite tra amici o tra vicini di casa».
Gaetano racconta l’avvicinamento
alla religione: «Fino ad alcuni anni fa
eravamo credenti, ma non praticanti.
Ora, ogni domenica non manchiamo
all’appuntamento della Messa nella
chiesa del Crocifisso dei Miracoli».
Il merito è anche del parroco, padre
Gianni Notari, amatissimo gesuita
di ampie vedute e attento al sociale.
Quando nel 2010 fu trasferito da Palermo
(dove era un punto di riferimento
per molti) a Catania, vi furono manifestazioni,
non soltanto da parte dei
fedeli, ma anche di centri sociali, comitati
per la casa e associazioni.
Maria Gulino, madre di Alessio, si
dichiara orgogliosa di suo figlio: «La
pubblicazione della sua lettera, la risposta
del Papa e l’incontro in Vaticano
nei giorni scorsi sono tre momenti
storici che cambieranno per sempre la
nostra famiglia e la nostra vita. Sono
felice anche dell’occasione di scambio
sociale, umano e culturale tra mio figlio e i bambini di nazioni ed etnie
diverse. Perché non devono più esserci
muri, confini, discordie tra i popoli»
Anche Maria è entusiasta di Bergoglio:
«È protagonista di un cambiamento
in positivo della Chiesa. La sua
semplicità e umiltà, la sua costante attenzione
alla misericordia, al perdono,
sono necessari in un contesto storico
come quello attuale. Così come è
fondamentale la sua costante ricerca
del dialogo tra le religioni e con i non
credenti. Tutti dovrebbero essere felici
che il Papa sia Bergoglio».