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giovedì 14 novembre 2024
 
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Hollande e Rouhani, compagni di merende

28/01/2016  Niente vino a tavola per il presidente dell'Iran in visita a Parigi. anzi, niente tavola: non un pranzo ufficiale ma una merenda per due.

Il presidente francese Hollande con il presidente iraniano Rouhani (Reuters).
Il presidente francese Hollande con il presidente iraniano Rouhani (Reuters).

Da Parigi - Diamo pure i numeri. Duecento milioni di euro che il colosso automobilistico PSA (Peugeot Citroen) potrà investire a Teheran nei prossimi cinque anni, 114 aerei Airbus che prenderanno la rotta dell’Iran e 150.000 barili di greggio che ogni giorno Total potrà portare via dai pozzi generosi di Rouhani. Contratti del genere valgon bene un brind… Ah No ! Niente brindisi. In alto i cuori ma non le coppe.

Ieri, quando Rouhani e la sua delegazione si sono precipitati nel loro lussuoso hotel di fronte all’Opera, frotte di giornalisti ridacchiavano e facevano ironia sulla storia delle statue coperte a Roma in nome di un protocollo servile. Qualche cronista temerario  si é persino arrampicato sulle statue dell’Opera per far vedere che Rouhani, dalla finestra della sua camera, avrebbe potuto vedere quell’esercito di fanciulle di marmo nude che popola l’ingresso del celebre teatro.

Eppure anche qui i giochi di prestigio per «non offendere l’ospite» sono stati messi in atto e la diplomazia si é fatta in quattro perché i mirabolanti contratti commerciali stipulati col Governo iraniano non vengano meno. Oggi, quindi, niente pranzo all’Eliseo. La visita del leader mediorientale é stata fissata alle tre e sarà seguita da un tea time. Una merenda, insomma. François Holande e il compagno di merende non avranno quindi da discutere a proposito di « vino sì, vino no ». La questione é semplicemente elusa, con grande nonchalance.

C’é da dire che tutti temevano quanto già acccaduto a novembre. La visita di Rohani in Francia era prevista per allora, ma gli attentati hanno provocato il suo annullamento. A novembre, i diplomatici iraniani avevano fatto richiesta di un pranzo halal senza vino. L’Eliseo aveva rifiutato, in nome della tradizione repubblicana, proponendo a sua volta un « petit déjeuner », una colazione. L’Iran aveva ribattuto considerando l’opzione «troppo modesta». Hollande si é preso dunque del taccagno, per farla breve e i tentennamenti si sono interrotti con la tragedia del 13 novembre. La partita é stata riportata a oggi, con un tea time che pare accontentare tutti.

I francesi paiono terrorizzati da Rohani. Prima dell’embrago, l’Iran era per la Francia il più importante partner commerciale in Medio Oriente. Ovvio quindi che l’Eliseo faccia di tutto per ristabilire questo rapporto. Ma anche l’Iran ha molto da guadagnare. Rohani viene in Europa a cercare il nostro appoggio: le sanzioni sono state tolte, ma non é detto che il prossimo governo americano continui sulla stessa linea diplomatica di riconciliazione, soprattutto per quanto riguarda la questione nucleare. Cerca il nostro appoggio anche perché i rapporti con l’Arabia Saudita si sono irrimediabilmente compromessi. Forse i diplomatici europei dovrebbero ricordarsi anche di questo, oltre che dei miliardi e del petrolio.

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Come hanno coperto le statue per non offendere Rouhani
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