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domenica 25 maggio 2025
 
 

«I bambini adottabili siano accolti da una mamma e da un papà»

29/08/2014  Con Frida Tonizzo, consigliera nazionale dell'Anfaa, l'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie, esploriamo le condizioni migliori per adottare un bambino.

I giudici del Tribunale per i minori di Roma hanno deciso che una bimba che vive insieme a una coppia di donne, regolarmente sposate all'estero e residenti a Roma dal 2003, potrà essere adottata dalla compagna della madre non biologica. Con Frida Tonizzo, consigliera nazionale dell’Anfaa, l'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie, esploriamo le condizioni migliori per adottare un bambino.

 

«Si può affrontare il tema dell’adozione da due punti di vista opposti: partendo da quello degli adulti o da quello dei bambini senza famiglia. Se partiamo dagli adulti, riconoscendo un loro “diritto” al figlio a tutti i costi,  arriviamo a concedere l’adozione a tutti quanti la vogliono. Se partiamo invece dalle esigenze affettive ed educative del bambino dichiarato adottabile perché privo di assistenza morale e materiale da parte dei familiari, sovente già segnato dagli abusi  e dalle violenze subite, dobbiamo chiederci quali genitori lo Stato debba dare loro avendo la possibilità di scegliere; infatti per ciascun bambino adottabile in Italia ci sono 15/20 domande di adozione da parte di coniugi aventi i requisiti previsti dalla Legge n. 184/1983 e successive modifiche. Vi è quindi un’ampia possibilità di scelta, che consente di individuare i genitori aspiranti adottivi che danno le migliori garanzie dal punto di vista affettivo ed educativo. Numerosissime sono anche le domande relative ai bambini stranieri, tanto che migliaia di coppie, che hanno ottenuto il decreto di idoneità dal tribunale per i minorenni, non riescono ad avere il bambino».

Quindi per il bene dei bambini cosa sarebbe meglio?


«In base ai dati sopra citati non ci sembra il caso di estendere le possibilità di adozione ad altri gruppi di adulti. D’altra parte, sotto il profilo affettivo ed educativo, è sicuramente preferibile che i bambini adottabili siano accolti da una mamma e da un papà, se possibile con altri fratelli o sorelle, e cioè da una famiglia come quella della maggioranza dei loro coetanei. L’Anfaa, pur ritenendo che debbano essere eliminate le discriminazioni che gli omosessuali ancora oggi subiscono, ribadisce che i diritti dei bambini in stato di adottabilità sono prioritari, devono essere tutelati e non devono essere utilizzati per legittimare la convivenza degli omosessuali. Ricordiamo infine anche che l’impegno  nei confronti dell’infanzia disagiata può trovare una positiva risposta anche attraverso il sostegno di progetti di solidarietà che molte Associazioni e Ong promuovono nei Paesi in via di sviluppo».
   

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