Le organizzazioni non profit sfruttano ancora poco le opportunità offerte dal web per comunicare. Secondo una ricerca del 2013 della Fondazione Think l’unica piattaforma diffusa è Facebook, dove il 72% del campione di ricerca ha una pagina istituzionale, mentre per tutti gli altri la presenza non supera il 30%.
È importante invece sapere che i grandi operatori della Rete, da Google a Facebook, da Youtube a LinkedIn, offrono alle “buone cause” numerosi strumenti gratuiti per farsi conoscere, lanciare campagne, reclutare volontari e in alcuni casi persino raccogliere fondi. Con il vantaggio di poter sperimentare gli strumenti in libertà, misurando i risultati in tempi brevissimi e cambiando strada se non si è soddisfatti.
Google AdGrants, fino a 10 mila dollari al mese di pubblicità gratuita
Oggi quasi la metà delle persone che cercano informazioni, prodotti o servizi usano i motori di ricerca, e Google è in sostanza l’unico motore utilizzato in Italia. Essere visibili su questa piattaforma dunque è essenziale per farsi trovare da potenziali clienti, sostenitori e volontari.
Google AdGrants è la versione gratuita di Google Adwords, il potente strumento di pubblicità online legato alle ricerche per parole chiave. Facciamo un esempio di tipo commerciale: se vendo scarpe sportive e acquisto la pubblicità di Google Adwords, i navigatori che cercano su Google le parole “scarpe sportive” visualizzeranno il mio sito tra i primi risultati della ricerca. Il che farà una bella differenza rispetto ai concorrenti in decima o ventesima posizione. Ebbene, Google mette a disposizione del terzo settore fino a diecimila dollari al mese di pubblicità nei risultati di ricerca, una cifra veramente importante.
Promuovere oggetti solidali, eventi di fundraising, prodotti e servizi
Questa visibilità privilegiata può essere di grande aiuto, in particolare per promuovere pagine specifiche del proprio sito internet, come quelle che propongono acquisti solidali, eventi culturali di raccolta fondi, o per le cooperative sociali, servizi alle imprese o agli enti pubblici.
La Fondazione Uniti per Crescere Insieme di Torino, attiva nelle arti circensi a scopo sociale, sfrutta Google Grants per promuovere le bomboniere solidali. «Noi partecipiamo al servizio dalla metà del 2012 e nel primo anno abbiamo avuto ottimi risultati, triplicando all’incirca i fondi raccolti», spiega Sergio Pinarello, che gestisce la comunicazione online della Fondazione. «Nel 2013 sono poi cambiate alcune regole del programma che ci hanno penalizzato, ad esempio è stata tolta la possibilità di indirizzare i navigatori a un sito sempre nostro, ma diverso da quello iscritto al programma: questo ci impedisce di promuovere un sito ad hoc per le bomboniere solidali. È uno strumento molto efficace, ma bisogna imparare a usarlo, dedicando tempo».
Come fare domanda per i Grants
In base a un recentissimo accordo tra Google e il network Techsoup Global (vedi articolo) le organizzazioni non profit del nostro Paese devono accreditarsi sulla piattaforma Techsoup Italia per accedere ai servizi disponibili: oltre ai Grants, Youtube (di proprietà di Google) e da oggi anche le Apps, come ad esempio Google Drive per condividere documenti.
La presenza dell’intermediario italiano dovrebbe semplificare l’accesso, anche per l’assistenza in caso di problemi. Una volta ottenuto il beneficio però bisogna usarlo attivamente, altrimenti decade: conviene quindi preparare in anticipo le pagine del sito che si desidera promuovere, studiando titoli, foto e parole chiave con molta attenzione.
Youtube: il programma non profit per migliorare la visibilità
Con un miliardo di utenti, Youtube è uno strumento sempre più efficace soprattutto verso il pubblico giovane, che preferisce le immagini in movimento rispetto al testo scritto. Inoltre il video si presta benissimo alla visione da cellulare, che ormai ha superato quella da computer. Infine, i messaggi sociali hanno una forte componente emotiva, che in video “passa” meglio.
Il colosso mondiale del video ha riservato alle buone cause uno specifico programma al quale ci si può iscrivere anche in Italia, sempre attraverso la piattaforma Techsoup, essendo Youtube di proprietà di Google.
In Italia è già possibile pubblicare in sovraimpressione al video una “call to action”, ad esempio un invito a entrare nel sito dell’organizzazione per leggere un approfondimento o scaricare un file. Inoltre si può trasmettere in streaming un video di un evento. Il bottone per donare direttamente attraverso Google Wallet, il portafoglio virtuale collegato alla carta di credito, è disponibile invece solo negli Usa e nel Regno Unito, ma potrebbe essere esteso all’Italia in futuro.
La Lega del Filo D’Oro, Ong storica che dal 1964 aiuta le persone sordocieche, ha aperto il canale Youtube già nel 2009 e ha utilizzato molti strumenti gratuiti, spiega Rachele Bifolchi, Digital Marketing Manager della Lega: «Nella testata del canale abbiamo inserito il bottone “Dona ora” che rinvia a un minisito apposito per le donazioni. Un’altra possibilità, alla quale stiamo lavorando, è inserire durante il video delle annotazioni, graficamente più creative, ad esempio in forma di fumetto. Insomma, le opportunità sono tante; è chiaro che per valorizzarle la prima cosa da fare è aumentare il traffico sul nostro canale Youtube, un altro obiettivo che ci siamo posti».
Info per Grants e Youtube: www.techsoup.it
Facebook: gli strumenti a disposizione delle pagine non profit
Il social network più diffuso al mondo non regala pubblicità, ma ha realizzato una pagina web - www.facebook.com/nonprofits - solo in inglese, dove si trovano interessanti spunti di comunicazione ed è anche possibile scaricare un’utile guida - sempre in inglese - intitolata “Incontra i tuoi futuri sostenitori”.
Inoltre, la piattaforma fondata da Zuckerberg ha reso disponibile sulla pagina di alcune grandi charity il bottone “Dona”, per ora solo negli Usa e nel Regno Unito. Tra queste, il Wwf, Oxfam America, Kiva, Unicef Usa.
Succederà anche da noi? Potrebbe essere, visto che Facebook guarda con attenzione all’Europa continentale e all’Italia e ha rinforzato la squadra professionale che si dedica a queste aree geografiche.
«Facebook, a cui accedono ogni giorno 20 milioni di persone in Italia, è sempre più uno strumento utilizzato dai cittadini a scopi sociali e umanitari, consentendo di raggiungere un vasto pubblico interessato a sostenere una causa o a dare supporto per l’organizzazione logistica sul territorio in caso di crisi, attraverso la creazione di Gruppi e Pagine dedicati», dice Luca Colombo, Country manager Facebook Italia.
La campagna social per la lotta a Ebola
Nel frattempo l’azienda ha messo in campo alcune iniziative di grande impatto a livello mondiale, in occasione di emergenze umanitarie come Ebola: nell’autunno 2014 una campagna di diversi giorni (per Facebook è un tempo lunghissimo…) ha supportato una raccolta fondi a favore di tre organizzazioni partner impegnate nella lotta al terribile virus: Croce Rossa, International medical corps e Save the Children. Un apposito “bottone” consentiva di fare una donazione direttamente a una delle tre Ong e, volendo, di condividere il gesto nella propria rete di contatti. Naturalmente queste iniziative privilegiano le grandi Ong internazionali, in grado di attirare l’attenzione di milioni di persone nel mondo.
LInkedIn: la rete professionale utile per le partnership con le imprese
LInkedIn è forse la piattaforma più trascurata dal Terzo settore italiano, a torto perché è molto utile per stringere partnership con le aziende, cercare volontari qualificati e anche figure professionali. Con alcuni strumenti che ci descrive il Country manager per l’Italia, Marcello Albergoni: «In Italia Linkedin è arrivata a più di 7 milioni di utenti; sono più di 90 mila i membri che hanno indicato tra i loro interessi l’attività di volontariato, anche se ancora non abbiamo sviluppato un’area completamente dedicata a questo settore nel Bel Paese. Tutti gli iscritti possono utilizzare gratuitamente la funzione "non profit interest" per completare il proprio profilo. Si tratta di una sezione dedicata al volontariato dove è possibile condividere le le organizzazioni che supportiamo e le nostre esperienze nell’ambito della solisarietà».
La sezione è anche un filtro di ricerca, grazie al quale chiunque può trovare i membri che hanno evidenziato tra gli interessi abilità nel volontariato.
Info:
https://www.linkedin.com/lifg (in italiano)
https://nonprofits.linkedin.com (in inglese)