Papa Francesco apre la messa ricordando l’iniziativa dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana che «oggi ha indetto una giornata di preghiera, digiuno, per chiedere a Dio misericordia e pietà in questo momento tragico della pandemia». E sottolinea che «tutti siamo fratelli. San Francesco di Assisi diceva: “Tutti fratelli”. E per questo, uomini e donne di ogni confessione religiosa, oggi, ci uniamo nella preghiera e nella penitenza, per chiedere la grazia della guarigione da questa pandemia».
Nell’omelia commenta il passo del Libro di Giona in cui il profeta predica la conversione agli abitanti di Ninive e paragona l’evento con i giorni di oggi. «Ninive si convertì e la città fu salvata da qualche pandemia, forse una pandemia morale. E oggi tutti noi fratelli e sorelle di ogni confessione», dice il Pontefice, «preghiamo per la fine della pandemia. Noi non aspettavamo questa pandemia, è venuta senza che noi l’aspettassimo ma adesso c’è. E tanta gente muore. E tanta gente muore da sola e tanta gente muore senza poter fare nulla. Tante volte può venire il pensiero: "Ma a me non tocca, grazie a Dio mi sono salvato". Ma pensa agli altri! Pensa alla tragedia e anche alle conseguenze economiche, le conseguenze sull’educazione e a quello che avverrà dopo. E per questo oggi, tutti, fratelli e sorelle, di qualsiasi confessione religiosa, preghiamo Dio, uniti nella fratellanza che ci accomuna in questo momento di dolore». Risponde subito alle critiche pensando a chi polemizzerà con l’iniziativa parlando di relativismo religioso. «Non è così», dice Francesco, «ognuno prega Dio come può. Siamo uniti tutti come fratelli, pregando secondo la propria cultura e religione. Chiedendo perdono a Dio per i nostri peccati perché Dio fermi questa pandemia. Oggi è un giorno di fratellanza. È un giorno di penitenza e di preghiera. La pandemia è venuta come un diluvio. Ma ci sono tante altre pandemie e non ce ne accorgiamo, guardiamo da un’altra parte, siamo indifferenti di fronte ad altre tragedie». E parla anche della «pandemia della fame» che, nei primi quattro mesi di quest’anno, ha provocato 4 milioni di morti, della «pandemia della guerra».
«Importante è che oggi insieme preghiamo ognuno secondo la propria tradizione, giornata di preghiera, digiuno e carità. Quando Dio vide che il popolo di Ninive si convertì fermò la pandemia». E allora, invoca Bergoglio, «che Dio fermi questa tragedia, che fermi questa pandemia. Che Dio abbia pietà di noi e che fermi anche le altre pandemie tanto brutte: quella della fame, quella della guerra, quella dei bambini senza educazione. E questo lo chiediamo come fratelli, tutti insieme».
Infine la preghiera per la Comunione spirituale:
«Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te».