Nel Centrodestra i rapporti di Forza sono cambiati. Ce lo dice la recentissima istantanea scattata a metà aprile dal barometro politico dell'Istituto Demopolis. Se si votasse oggi per la Camera Forza Italia otterrebbe il risultato più basso della sua lunga storia: non più dell'11 per cento. La Lega, in lievissima flessione (mezzo punto) si attesta sul 14,5 per cento. Questo significa che il leader dotato di maggiore consenso non è più Berlusconi bensì Salvini. Evidentemente, nonostante il fondatore e leader di Forza Italia abbia recentemente riacquistato (almeno parzialmente) l'agibilità politica, le numerose defezioni all'interno del partito, a cominciare dall'ex fedelissimo Sandro Bondi, continuano a pesare. Per non parlare della lotta senza quartiere con Raffaele Fitto in Puglia, in vista delle regionali. Berlusconi vuole azzerare la classe dirigente del suo partito per ridargli nuovo slancio, ma evidentemente la mossa presenta numerose difficoltà.
Nel sondaggio il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è in ripresa e si conferma al 20 per cento. Più distanti le altre forze politiche: intorno al 4 per cento Sel di Vendola e Fratelli d’Italia della Meloni; al 3,5 per cento Area Popolare, inclusiva dell’Udc e dell’Ncd di Alfano. "Ma il dato più inquietante", commenta il presidente di Demopolis Pietro Vento, è la disaffezione degli elettori, che si aggrava ulteriormente. Se ci si recasse oggi alle urne 42 italiani su 100 resterebbero a casa: quasi 20 milioni di elettori, 8 milioni in più rispetto alle Politiche del 2013". Vento rileva "una progressiva riduzione del peso elettorale del partito di Berlusconi. La Lega di Salvini, pur perdendo mezzo punto, si conferma come terzo partito, con tre punti e mezzo percentuali in più di Forza Italia". Analizzando il trend degli ultimi mesi, prosegue Vento, "il Partito democratico passa dal 30 per cento del febbraio 2014 al 41 delle Europee di maggio, al 38 del marzo scorso per attestarsi oggi al 36 per cento. Alcuni segmenti dell’elettorato di sinistra, in parte critici verso il Governo, non identificano reali alternative di espressione elettorale ed optano al momento per l’astensione. Con il Centro Destra in crisi ed un’opposizione sempre più frantumata tra M5S, Lega, Forza Italia ed altre forze minori la fotografia scattata spiega ampiamente il peso determinante che la nuova legge elettorale avrà per la composizione e gli equilibri del futuro Parlamento".