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lunedì 12 maggio 2025
 
I Dear Jack a Sanremo
 

I Dear Jack a Sanremo: «Il nostro sogno ricomincia da qui»

01/02/2016  Torna all’Ariston dopo un anno e con un nuovo cantante il gruppo che ha preso il volo ad “Amici” e ha pubblicato il terzo disco. E quest’anno sul palco troverà altre band: Elio e le Storie Tese e gli Stadio. Oltre all'ex cantante Alessio Bernabei con cui la ferita della separazione è ancora aperta.

Panico in hotel tra i Dear Jack: «Dov’è fi­nito Leiner? È da ieri sera che non lo vedo». «Sarebbe il colmo: perdere il cantante che abbiamo appena trovato ». L’allarme rientra dopo pochi minuti, quando Leiner appare dalle scale camminando a passo felpato.
Breve storia dei Dear Jack. Nati nel 2012 a Roma, l’anno successivo si fanno notare al talent Amici di Maria De Filippi e poi pubblicano l’album Domani è un altro film (prima parte) che schizza subito in testa alle classi­che. Forti di questo successo, nel 2015 Carlo Conti li vuole al suo primo Sanremo: si piazzano settimi e il loro nuovo album, Domani è un altro film (seconda parte), conquista il disco di platino. Segue un tour culminato il 31 agosto all’Arena di Verona.
Ma subito dopo, il cantante Alessio Bernabei annuncia a sorpresa di voler lasciare la band. Tutto ­nito? No, passato lo sbandamento iniziale, i quattro superstiti decidono di andare avanti con un nuovo cantante e la scelta cade su Leiner Riflessi, 18 anni, semi­finalista a X Factor 8. «Quando ci siamo trovati per la prima volta a provare con lui», racconta il chitarrista Lorenzo Cantarini, «per metterlo a suo agio abbiamo pensato di suonare un pezzo che aveva composto con altri autori». Quel pezzo, Mezzo respiro, sarà proprio quello con cui si presenteranno per la seconda volta a Sanremo e che darà il titolo al loro nuovo album che uscirà nella settimana del Festival. «È una canzone d’amore», spiega Leiner, «ma contiene un messaggio che si può estendere in generale: non strappare le pagine della vita, ma solo voltarle raccogliendo il buono che ciascuna esperienza ti dà».
È proprio quello che i Dear Jack stanno cercando di fare dopo la separazione da Alessio Bernabei, che ritroveranno sul palco dell’Ariston da solista. Ma la ferita brucia ancora, specie per l’altro chitarrista, Francesco Pierozzi, che con Alessio è cresciuto insieme a Tarquinia e con cui ha fondato i Dear Jack: «La rottura con la band ha inflšuito anche sulla nostra amicizia: per ora ci prendiamo al massimo un caffè quando capita. Sarà molto strano rivederlo a Sanremo da solo, ma non ci sentiremo in competizione ». «Sarà la nostra seconda volta al Festival e quest’anno siamo molto più rilassati e decisi a divertirci al massimo. Già è stato bello ritrovare a Sanremo amici e amiche come Annalisa, Deborah Iurato e Lorenzo Fragola, che tra l’altro abbiamo stracciato a calcio balilla».
Sul palco dell’Ariston i Dear Jack vedranno altre tre band che hanno fatto la storia della musica italiana: gli Stadio e gli Elio e le Storie tese, che saranno in gara, e i Pooh che tornano a Sanremo per celebrare, con il ritorno di Riccardo Fogli, i 50 anni di carriera. Lorenzo: «Per noi sono un punto di riferimento, anche per come hanno saputo reagire ai momenti di crisi seguiti all’abbandono di qualche membro del gruppo. Nei nostri concerti abbiamo suonato pure alcuni loro pezzi tra cui Pensiero, che loro hanno reinciso da poco. In questa nuova versione abbiamo ritrovato anche degli spunti nostri e questo ci riempie di orgoglio». I cinque Dear Jack sono ottimi musicisti e per diventarlo hanno fatto mille lavori, soprattutto Riccardo: «A 18 anni per pagarmi gli studi di batteria ho trovato un posto come usciere all’Università di Pescara. Facevo un po’ di tutto, anche le fotocopie ai professori. Era un lavoro che mi piaceva molto, anche perché avevo la stessa età degli studenti». Coro degli altri: «E delle studentesse…». «Sì, lo ammetto, con la scusa di andare a chiudere la biblioteca ogni tanto ci provavo con le ragazze…».
E Leiner, l’ultimo arrivato? Di lui si sa solo che è nato in Colombia, che a sei anni è stato adottato da una coppia di Vicenza e che di quanto è accaduto prima non ricorda praticamente nulla. «La spiegazione che mi sono dato di questo vuoto è che forse il mio cervello ha rimosso il trauma che posso aver subìto dall’abbandono da parte dei miei genitori. So solo che la mia nuova famiglia da allora mi dona un amore incommensurabile. Non sono mai tornato in Colombia. Prima o poi lo farò, ma solo quando sarò sicuro che andrà tutto bene».
È il momento di salutarci, non prima di chiedere ai Dear Jack cosa faranno se vinceranno Sanremo. Riccardo: «Io farò un trapianto di capelli». Francesco: «Io farò felice mia nonna recitando le Lodi mattutine con lei».

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