Panico in hotel tra i Dear Jack: «Dov’è
finito Leiner? È da ieri sera che non lo
vedo». «Sarebbe il colmo: perdere il
cantante che abbiamo appena trovato
». L’allarme rientra dopo pochi minuti,
quando Leiner appare dalle scale
camminando a passo felpato.
Breve storia dei Dear Jack. Nati nel 2012 a
Roma, l’anno successivo si fanno notare al talent
Amici di Maria De Filippi e poi pubblicano
l’album Domani è un altro film (prima parte) che
schizza subito in testa alle classiche. Forti di
questo successo, nel 2015 Carlo Conti li vuole
al suo primo Sanremo: si piazzano settimi e il
loro nuovo album, Domani è un altro film (seconda
parte), conquista il disco di platino. Segue un
tour culminato il 31 agosto all’Arena di Verona.
Ma subito dopo, il cantante Alessio Bernabei
annuncia a sorpresa di voler lasciare la
band. Tutto nito? No, passato lo sbandamento
iniziale, i quattro superstiti decidono di andare
avanti con un nuovo cantante e la scelta cade su
Leiner Riflessi, 18 anni, semifinalista a X Factor
8. «Quando ci siamo trovati per la prima volta
a provare con lui», racconta il chitarrista Lorenzo
Cantarini, «per metterlo a suo agio abbiamo
pensato di suonare un pezzo che aveva composto
con altri autori». Quel pezzo, Mezzo respiro,
sarà proprio quello con cui si presenteranno per
la seconda volta a Sanremo e che darà il titolo
al loro nuovo album che uscirà nella settimana
del Festival. «È una canzone d’amore», spiega
Leiner, «ma contiene un messaggio che si può
estendere in generale: non strappare le pagine
della vita, ma solo voltarle raccogliendo il
buono che ciascuna esperienza ti dà».
È proprio quello che i Dear Jack stanno cercando
di fare dopo la separazione da Alessio
Bernabei, che ritroveranno sul palco dell’Ariston
da solista. Ma la ferita brucia ancora, specie
per l’altro chitarrista, Francesco Pierozzi,
che con Alessio è cresciuto insieme a Tarquinia
e con cui ha fondato i Dear Jack: «La rottura con
la band ha influito anche sulla nostra amicizia:
per ora ci prendiamo al massimo un caffè
quando capita. Sarà molto strano rivederlo a
Sanremo da solo, ma non ci sentiremo in competizione
». «Sarà la nostra seconda volta al
Festival e quest’anno siamo molto
più rilassati e decisi a divertirci al massimo.
Già è stato bello ritrovare a Sanremo
amici e amiche come Annalisa,
Deborah Iurato e Lorenzo Fragola,
che tra l’altro abbiamo stracciato a calcio
balilla».
Sul palco dell’Ariston i Dear Jack
vedranno altre tre band che hanno
fatto la storia della musica italiana: gli
Stadio e gli Elio e le Storie tese, che
saranno in gara, e i Pooh che tornano
a Sanremo per celebrare, con il ritorno
di Riccardo Fogli, i 50 anni di carriera.
Lorenzo: «Per noi sono un punto di riferimento,
anche per come hanno saputo
reagire ai momenti di crisi seguiti
all’abbandono di qualche membro
del gruppo. Nei nostri concerti abbiamo
suonato pure alcuni loro pezzi tra
cui Pensiero, che loro hanno reinciso da
poco. In questa nuova versione abbiamo
ritrovato anche degli spunti nostri
e questo ci riempie di orgoglio».
I cinque Dear Jack sono ottimi
musicisti e per diventarlo hanno fatto
mille lavori, soprattutto Riccardo:
«A 18 anni per pagarmi gli studi di batteria
ho trovato un posto come usciere
all’Università di Pescara. Facevo un po’
di tutto, anche le fotocopie ai professori.
Era un lavoro che mi piaceva molto,
anche perché avevo la stessa età degli
studenti». Coro degli altri: «E delle
studentesse…». «Sì, lo ammetto, con la
scusa di andare a chiudere la biblioteca
ogni tanto ci provavo con le ragazze…».
E Leiner, l’ultimo arrivato? Di lui
si sa solo che è nato in Colombia, che a
sei anni è stato adottato da una coppia
di Vicenza e che di quanto è accaduto
prima non ricorda praticamente nulla.
«La spiegazione che mi sono dato di
questo vuoto è che forse il mio cervello
ha rimosso il trauma che posso
aver subìto dall’abbandono da parte
dei miei genitori. So solo che la mia
nuova famiglia da allora mi dona un
amore incommensurabile. Non sono
mai tornato in Colombia. Prima o poi
lo farò, ma solo quando sarò sicuro che
andrà tutto bene».
È il momento di salutarci, non prima
di chiedere ai Dear Jack cosa faranno
se vinceranno Sanremo. Riccardo:
«Io farò un trapianto di capelli». Francesco:
«Io farò felice mia nonna recitando
le Lodi mattutine con lei».