Cosa sono gli atti impuri?
Anch’io alla tua età mi sono posta la stessa domanda. A catechismo avevo imparato a memoria i dieci comandamenti e me li ripetevo la sera prima di dormire, ma “a pappagallo”, perché non capivo il significato delle parole e forse ero anche troppo piccola per pormi certe questioni. Appena sono cresciuta, però, mi è venuta la curiosità di capire. Da qualche indizio avevo intuito che gli atti impuri avevano a che fare con la sessualità. Allora ho cercato di captare qualcosa dalle parole dei grandi ma… non ho mai trovato un catechista o un sacerdote che discutesse spontaneamente di questo argomento. «Eppure si tratta del sesto comandamento, sarà pur importante!», pensavo tra me e me. Ma non avevo il coraggio di fare a nessuno la domanda diretta. Così ho preso in mano il Vangelo e ho cercato lì. Avevo la Bibbia di Gerusalemme e sono andata a sfogliare l’indice alfabetico delle note più importanti. Ho cercato la voce “sesso” e “sessualità”, ma non ho trovato niente. C’erano però le voci “divorzio” e “adulterio”. E lì Gesù aveva detto delle cose importanti.
Dopo qualche tempo ho scoperto che il testo catechistico dei dieci comandamenti ha tradotto con: «Non commettere atti impuri» una frase che troviamo nella Bibbia, nei libri Esodo e Deuteronomio, e che dice: «Non commettere adulterio». Perciò da quel giorno ho iniziato a pensare che il sesto comandamento ponesse l’attenzione sull’importanza di vivere la relazione sessuale all’interno di una promessa fatta davanti a Dio.
E anche adesso tu la pensi così?
Sì. Perché, ti sembra strano? Anche se oggi tutto sembra remare contro le relazioni “per sempre” penso che il matrimonio sia l’avventura più bella che mi sia capitata. Viviamo in un’epoca che predica l’esatto contrario, la nostra società è diventata consumistica anche nei confronti della sessualità, sento di tanta gente che si innamora, “consuma” l’atto sessuale in fretta e furia e subito dopo abbandona il partner (a volte la sera stessa!). Anche alcuni ragazzi e ragazze di poco più grandi di te adottano questo comportamento. Come ti fa sentire questa cosa?
Boh, non so. Penso che ognuno è libero di fare quello che vuole.
Ma quelli che lo fanno lo vogliono veramente? O lo fanno più per rispondere a una moda, a una sorta di obbligo sociale, perché altrimenti si sentirebbero “bollati” dal gruppo? Tu dici che sono liberi di farlo, ma io ti chiedo: sono altrettanto liberi di non farlo?
Io non vorrei essere trattata come un oggetto che si butta via dopo l’uso. E tu? Non vorresti sentirti davvero speciale e importante per il tuo grande amore? Non vorresti trovare qualcuno che sia disposto ad amarti per sempre?
Non ci penso adesso, sono troppo piccolo.
Non ti do torto. Ti lascio però queste parole su cui riflettere, le potrai riprendere quando ti sentirai grande abbastanza per soffermartici. In ogni gesto che compiamo verso l’altro deve esserci impresso il rispetto. Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Ogni persona è chiamata a essere immagine pulita e trasparente di Dio e del suo amore per noi. A parole, con i fatti e nei sentimenti più profondi.
Disegno di Giulio Peranzoni