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I giovani dicono "no" alla mafia

21/03/2015  Bologna "invasa" da ragazzi e studenti di ogni parte d'Italia per i vent'anni di Libera.

La manifestazione di Bologna per i vent'anni di Libera.
La manifestazione di Bologna per i vent'anni di Libera.

C’erano soprattutto loro. A migliaia, da tutte le parti d’Italia. Gli studenti italiani si sono dati appuntamento a Bologna, per i vent’anni di Libera, e per loro è stata una grande lezione di legalità. “E’ stato un viaggio di 11 ore ma ne è valsa senz’altro la pena”. Samuele Politano, 24 anni, è venuto in treno da Polistena, provincia di Reggio Calabria, insieme a una ventina di ragazzi. Universitari, liceali, giovani lavoratori. Sono tutti legati alla parrocchia di Santa Maria Vergine e alla cooperativa Valle del Marro. Si sono fermati una notte a Firenze, dove hanno incontrato un altro gruppo di coetanei, e poi tutti insieme sono partiti per Bologna, sempre in treno, dove li aspettava don  Pino de Maggi. parroco di Santa Maria Vergine. “Per tutti noi è un’occasione di formazione e di orientamento, ma anche un modo per incontrarci e per stare insieme”, spiega.

Mattia Anzaldi  invece, 23 anni, coordinatore di Libera di Novara, è partito in pulmann, alle cinque del mattino, insieme ad altre 200 persone, per la maggior parte giovani studenti.  La partecipazione dal Piemonte è stata altissima. 21 pullman solo da Torino, 30 dalla regione.. “Le manifestazioni hanno sempre qualcosa di romantico, sono un modo per ricaricare le pile perché ci fanno capire che la rete è davvero grande”, spiega

A Bologna sono arrivati 500 pullman, dal Nord e dal Sud. Alla manifestazione di Libera hanno partecipato oltre 100.000 persone, tra cui circa 2000 i ragazzi delle scuole superiori del capoluogo emiliano. Don Ciotti aveva pregato di partecipare al corteo, lungo oltre 3 chilometri, senza bandiere di appartenenza e senza sigle. Un unico slogan, “Verità e giustizia”, per una lotta che è contro la mafia ma- oggi più che mai- anche contro la corruzione.  

Oltre ai rappresentanti delle istituzioni, in prima fila la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, i 600 parenti delle oltre 15.000 vittime di mafia. I loro nomi sono stati letti, a uno a uno, durante la manifestazione. Un ricordo particolare alle vittime della strage di Ustica e della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

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