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giovedì 10 ottobre 2024
 
 

“I have a dream” per i profughi siriani

14/07/2015  Lo slogan, che riprende la famosa frase di Martin Luther King, è pensato per la campagna di raccolta fondi pensata da Plan International Italia, insieme alla consorella dell’Egitto, per offrire opportunità lavorative e inserimento scolastico ai 2.300 rifugiati siriani che si trovano nelle città egiziane di Alessandria e di Beheira. Per evitare che cadano nelle mani dei trafficanti di uomini e rischino la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.

“I have a dream...”. Così ti dicono i siriani profughi in Egitto. Il sogno è tornare a casa. I bambini lo chiedono alle madri, le madri rassicurano, ma sarà davvero possibile? Per il momento, il sogno è essere al sicuro. Ma dei circa 300 mila profughi (130 mila registrati, il resto non registrati), di cui il 42,6% bambini, molti stanno pensando di raggiungere le coste italiane e, da qui, i Paesi del nord Europa. Perché anche il Paese dei faraoni non offre molto, né in termini scolastici, né lavorativi. Non è raro trovare bambini seduti sulla spiaggia a guardare l'orizzonte in direzione di casa, ricordandosi di quando in cortile giocavano con gli amici.

Qui e nella foto successiva, un intervento di Plan Egitto in favore dei piccoliprofughi siriani.
Qui e nella foto successiva, un intervento di Plan Egitto in favore dei piccoliprofughi siriani.

“I have a dream...” è diventato lo slogan della campagna di raccolta fondi avviata da Plan International Italia, e dal suo braccio egiziano, con l'obiettivo di offrire opportunità lavorative (compatibili con le realtà locali del mercato del lavoro e delle piccole attività imprenditoriali, per non creare contrapposizioni), sostegno alla frequenza scolastica dei bambini, integrazione nella comunità locale, ma soprattutto corrette informazioni sui rischi della migrazione clandestina verso l'Europa, ricorrendo ad organizzazioni criminali.

«I profughi»,  spiega Arjimand Hussain, responsabile Emergenze in Plan International Egitto, «vivono in miseria.  Per la mancanza di lavoro, la difficile situazione politica, economica e sociale del Paese, e anche per la diffusione di propaganda xenofoba a scopi politici, che contribuisce ad aumentare le tensioni fra il gran numero di rifugiati e la popolazione autoctona, molti siriani cercano di fuggire verso le coste italiane. Il nostro intervento mira a creare soluzioni durature per integrare socialmente ed economicamente i profughi nella società egiziana, fino a quando le condizioni del Paese di origine non ne consentiranno il ritorno in patria».

Il progetto si rivolge a 2.300 rifugiati siriani, situati nei governatorati di Alessandria e Beheira, nel delta del Nilo, quindi un'area che, per la posizione, gioca un ruolo determinante nelle partenze verso l'Europa. Prevede attività che mostrino i rischi associati alla traversata del Mediterraneo in condizioni di illegalità, nelle mani dei trafficanti di uomini, nonché le estreme difficoltà che si incontrano all'arrivo in Europa.

Chi volesse sostenere il progetto, può farlo attraverso il sito di Plan International Italia:
www.plan-italia.org.

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