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domenica 10 novembre 2024
 
 

“I have a dream”, prove di futuro senza razzismi

28/08/2013  Al via la Campagna del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. L’obiettivo? Raccogliere i “sogni” di un futuro senza discriminazioni e xenofobie di adolescenti e giovani, espressi in immagini, video, file audio ma anche scritti o disegni. E farsene portavoce presso le istituzioni.

A 50 anni esatti dallo storico discorso di Martin Luther King a Washington (fu pronunciato il 28 agosto 1963), l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora lancia la campagna “I have a dream”.

L’intento è quello di riprendere l’opera di sensibilizzazione sul tema dei tanti razzismi che ancora albergano nel nostro Paese, raccogliendo i sogni dei più giovani e facendosene portavoce con il mondo degli adulti e con le istituzioni del nostro Paese.

I ragazzi dai 13 ai 18 anni potranno inviare all’Authority il proprio sogno, la propria idea di futuro. I mezzi saranno quelli più utilizzati dai teenager: immagini, video, file audio ma anche scritti o disegni. Il Garante riceverà il materiale via mail e sui canali social più diffusi: Facebook, YouTube, Instagram, Flickr e Pinterest.

Nei prossimi mesi saranno organizzati incontri pubblici e con i ragazzi per alimentare al meglio la campagna. Il primo e più importante sarà a Venezia con la Ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge il 2 settembre, nell’ambito della settantesima Mostra del Cinema di Venezia (l’incontro sarà coordinato da Lucia Annunziata).

La ragione dell’iniziativa? «In un momento di razzismi – dalle ingiurie alla stessa ministra Kyenge, ai casi di omofobia e intolleranza, fino alle tensioni persino durante le partite di calcio – va rimesso al centro il tema dall’accettazione delle diversità, che sono confronto, ricchezze culturali, segno di libertà», dice il Garante Vincenzo Spadafora. «Discriminazioni, razzismo, intolleranza, rifiuto di sessualità considerate “diverse” non possono più avere cittadinanza in un Paese che si dichiara democratico e civile. Ed è importante lavorare ancora di più affinché anche bambini e ragazzi siano sensibilizzati su questi temi. L’Italia ha bisogno di tornare a sognare».

 
 
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