Il ministro della Difesa Guido Crosetto è convinto che il gruppo di mercenari russi Wagner, attivo in Libia e in altri paesi africani, potrebbe essere coinvolto nell’aumento dei flussi migratori verso l’Italia.
“Le dichiarazioni di Crosetto non mi hanno stupito”, dice a Famiglia Cristiana don Stefano Caprio, docente di Spiritualità russa al Pontificio Istituto Orientale di Roma, già professore all’università di Mosca.
Perché non si è stupito?
“Perché chi segue un po’ queste vicende sa che effettivamente la compagnia Wagner è piuttosto attiva in Africa da diversi anni, cercando di influire soprattuto sulle situazione di instabilità politica di vari regimi, in Libia, Mali, Burkina Faso e diversi altri per riaffermare una certa presenza della Russia in Africa. Che poi adesso abbia anche questo scopo di turbare l’Europa con i migranti non mi sembra tanto difficile da comprendere, visto il tipo di attività che fanno”.
Quindi l’ipotesi di Crosetto è fondata?
“Direi senz’altro di sì. Yevgeny Prigozhin, il capo della Wagner, è il tipo capace di fare queste cose”.
Che tipo è Prigozhin?
“Prigozhin mette insieme le figure dell’ideologo, dell’oligarca e del militare. Uno dei tipici personaggi che ruotano attorno a Putin negli ultimi tempi. Quindi non è una figura del tutto isolata. Certo è un uomo che si messo a costruire una compagnia per sostenere questo tipo di politica scelta dal Cremlino. La Wagner è erede di certe squadre di assalto un po’ segrete dell’Unione Sovietica, ma che nella prima parte del periodo post sovietico non erano particolarmente attive. Col crescere dell’aggressività e del nazionalismo russo a livello internazionale queste squadre sono venute fuori di più negli ultimi dieci o quindici anni.”
Nel corso degli anni come sono cambiate le attività della compagnia Wagner?
“Prima della guerra in Ucraina facevano azioni limitate, utili alla Russia, ma che non coinvolgevano e compromettevano direttamente lo Stato russo. Lo abbiamo visto in Africa e poi negli otto anni di guerra ibrida in Donbass, dove sono intervenuti soprattutto i mercenari della Wagner, ma con l’invasione dell’Ucraina le cose sono cambiate”.
E sono cominciati anche i contrasti fra la Wagner e l’esercito regolare russo.
“Esatto, adesso che siamo in guerra l’esercito funziona secondo schemi militari più precisi e la Wagner è entrata in conflitto con l’esercito. Preso atto che la guerra non ha prodotto grandi risultati a vantaggio della Russia, la Wagner vuole proporsi come l’unica forza capace di vincere le battaglie. Lo vediamo a Bakhmut, dove sembra di assistere a una guerra fra la Wagner e l’esercito russo piuttosto che a un conflitto fra Russia e Ucraina”.