In parte digitale e in parte con presenza di pubblico prende eia via martedì 18 agosto la 41a edizione del Meeting. Quella di quest’anno sarà una “Special Edition” con attenzione alle grandi domande esistenziali emerse con nuova urgenza durante i mesi della pandemia, e con incontri e dibattiti dedicati a come affrontare le questioni decisive per il futuro della vita sociale, dell’educazione, dell’economia e del welfare, dell’Europa e della democrazia.
Il Meeting si apre con un intervento di Mario Draghi, già presidente della Banca Centrale Europea, introdotto da Bernhard Scholz, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. L’evento conclusivo, il 23 agosto, vedrà invece protagonista il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Alla vigilia del Meeting sono arrivati i messaggi di saluto di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel suo messaggio, firmato dal cardinale Parolin, Francesco si sofferma sul titolo del Meeting, che «offre un contributo prezioso e originale in un momento vertiginoso della storia. Nella ricerca dei beni più che del bene, tanti avevano puntato esclusivamente sulle proprie forze, sulla capacità di produrre e guadagnare, rinunciando a quell’atteggiamento che nel bambino costituisce la stoffa dello sguardo sulla realtà: lo stupore».Il papa aggiunge che lo stupore “mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza”.
Il Presidente Mattarella scrive che “Questa quarantunesima edizione del Meeting si svolge mentre la terribile pandemia semina sofferenze e morte a ogni latitudine, facendo irruzione nella nostra storia e costringendoci a un rallentamento, purtroppo con pesanti conseguenze economiche e sociali. Siamo ora chiamati a ripartire con maggiore qualità, con più forte coscienza di comunità, con un nuovo sviluppo che rispetti la natura e superi le discriminazioni sociali”.
Per Mattarella il tema del Meeting “costituisce uno stimolo, quanto mai appropriato, per riflettere su quanto avvenuto e per avviare l’opera di ricostruzione. Questa non può attendere e ha bisogno, al tempo stesso, di profonda idealità, di ampia visione, di grande concretezza.Nei passaggi storici più importanti pesano, ovviamente, le condizioni materiali. Ma il rilancio è possibile se, accanto al legittimo gioco degli interessi, si manifesta capacità progettuale, tendenza allo sviluppo integrale della persona, impegno per la crescita di umanità che sconfiggano spinte alla chiusura, al risentimento, all’avversione, che condurrebbero invece al fallimento”.
Mattarella invita poi a non perdere di vista l’orizzonte europeo: “Cogliere il cambiamento, di cui l’Unione europea è stata capace nella risposta alla pandemia e nel progettare la ripartenza, è oggi la premessa di un rilancio dell’Italia. Il nostro Paese ha dato prova, ancora una volta, delle sue energie morali e civili e soltanto nell’integrazione e nella solidarietà europea può costruire un domani adeguato per i suoi figli.All’impegno economico, sociale, culturale che ne deriva tutti possiamo e dobbiamo contribuire. Le istituzioni anzitutto e l’intera società, con le sue forze economiche e le sue preziose autonomie sociali. Questo è il percorso per colmare i ritardi e rendere più saldi l’Italia e l’avvenire delle sue giovani generazioni".