Il 62% dei nonni vive questa fase della vita più serenamente di quando erano genitori e l'83% dei genitori ritiene indispensabile l’aiuto offerto dai nonni nell’educazione dei bambini. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca realizzata da Immaginarium, la catena di giocattoli per l'infanzia spagnola, per indagare la relazione tra nonni e nipoti. Condotta attraverso un questionario, ha raccolto le risposte di genitori e nonni provenienti da 7 diversi Paesi (Spagna, Portogallo, Italia, Irlanda, Francia, Germania e Romania).
Per quanto riguarda i nonni, il 53% afferma di giocare con i nipoti più di quanto non facesse con i propri figli; il 51% condivide e rispetta le decisioni prese dai genitori nell’educazione dei bambini. Le risposte raccolte svelano un altro dato: il 48% porta con sé un piccolo dono per i nipoti ogni volta che li incontra.
I nonni dichiarano che la relazione con i loro nipoti è incentrata soprattutto sull’affetto (24,6%), lo svago (23,3%) e l’apprendimento (18%); solo il 2% dichiara che farsi carico dei nipoti è motivo di stress. Tra le attività da fare assieme, quelle preferite dai nonni sono passeggiare, andare al parco, giocare e leggere racconti. I nonni intervistati hanno dichiarato di occuparsi anche di altre aspetti quotidiani, come andare a prendere i bambini a scuola, preparare loro la merenda o la cena e fare i compiti.
L’83% dei genitori che hanno partecipato al sondaggio afferma con fermezza di apprezzare l'aiuto offerto dai nonni nell’educazione dei figli. Il 72% concorda con i nonni sul fatto che questi ultimi giocano di più con i nipoti rispetto a quanto facevano con loro.
Orsola Vetri
«I miei nonni sono buoni e accoglienti. Mi vogliono bene e mi insegnano sempre qualcosa». Quanti nipoti, tra piccoli e grandi, lo hanno pensato e lo pensano ancora. Per loro, basta tuffarsi tra i ricordi e rivivere le passeggiate al parco della domenica pomeriggio, le grandi festività o, semplicemente, il momento quotidiano dopo la scuola, quando i genitori sono ancora a lavoro. Attenzioni speciali, scoperte, giochi, pazienza e, soprattutto, tanto affetto. Chi, allora, può negare di portarli nel cuore?
Ad apprezzare sotto una luce nuova il ruolo e il valore della loro presenza in famiglia, si impegnano da anni le scienze sociali e le associazioni di settore. Ma non solo. Anche tutti coloro che hanno compreso quanto, effettivamente, i nonni si spendono senza misura per il bene dei loro figli e nipoti. In silenzio, oltrepassando la necessità di fare grandi proclami. Per sintonizzarsi con questo “silenzioso” modo di procedere e per tentare di renderlo meno scontato, pare nascere il sito “www.noinonni.it”.
«Io ho sempre pensato che i genitori crescano con i figli», spiega Annalisa Pomilio, creatrice e curatrice di questo originale e innovativo sito. Non ancora nonna, è affascinata dal modo in cui si avvicendano gli affetti tra le diverse generazioni: «Si tratta di una parabola che ho verificato su me stessa: giovane madre, innamorata dei figli, guardavo con tenerezza tutti gli altri bambini. Madre di figli adolescenti, immersa in altri problemi, li osservavo con uno sguardo decisamente più distaccato. Ora che i miei figli sono nell’età in cui potrebbero diventare genitori, torno a guardare i bebè con rinnovata tenerezza: sono pronta a diventare nonna!».
Ma, a parte questa considerazione personale, che ha avuto il suo peso nella nascita del sito, le ragioni che hanno spinto la Pomilio a creare il sito sono state anche altre: «Il rendermi conto che esistono tanti siti per le mamme, mentre non ce n’è quasi nessuno per i nonni; la consapevolezza che è si è affacciata alla “nonnità” una generazione che sta ridefinendo le caratteristiche tradizionalmente collegate alla terza età, e che è ben decisa a vivere da protagonista anche questa fase della vita. La convinzione, inoltre, che i nonni di oggi (i più giovani, quelli tra i 55 e i 70 anni) hanno maturato nel corso della loro vita lavorativa una confidenza con i nuovi mezzi di comunicazione (internet, social network…) che li accompagnerà anche negli anni a venire». Senza trascurare che, a sorreggerla in questa avventura, ha il suo ruolo anche l’esperienza professionale, sempre orientata al contatto con i bambini: «Come mamma, come insegnante, come giornalista e autrice di libri, come editor di tanti libri per ragazzi».
A fronte di questo entusiasmo, non si può negare la curiosità successiva: cosa offre, in concreto, questo sito? «L’idea da cui sono partita è stata quella di creare un sito di servizio», precisa la curatrice. «Un sito in cui i nonni potessero trovare tanti materiali per stare con i nipoti, ma anche parlare di se stessi e della loro esperienza».
Il sito propone due nuclei tematici, dai quali partono le diverse sezioni: «Da un lato il “fare insieme”: giochi, fiabe, filastrocche, lavoretti da realizzare con i piccoli, schede didattiche per aiutarli nei compiti, suggerimenti per letture o per gite e viaggi. Dall’altro il “riflettere sull’essere nonni”: come cambiano i rapporti con i figli, quando questi diventano genitori?; in che modo si può definire il ruolo educativo dei nonni?; quali sono i valori e le esperienze che i nonni sono chiamati a trasmettere?; come fare a non prevaricare le scelte educative di fondo dei genitori, anche quando non coincidono con la visione della vita dei nonni?». Successivamente, a questi due nuclei se ne è aggiunto un altro, il “parliamo di noi”, nato da sollecitazioni di lettori che proponevano riflessioni sulla fase di vita che i nonni si trovano a vivere.
Un sito composito, dunque, attento a tenere unite le generazioni tra loro. Missione non certo facile. «Si tratta di rapporti variegati e complessi», prosegue la Pompilio. «In generale, però, i nonni rappresentano ancora i depositari della memoria: sono quelli che raccontano le storie di famiglia, tessendo così quei fili che, oggi come ieri, delineano l’appartenenza a una tradizione e a un sistema di valori condivisi. E oggi svolgono anche una funzione di “supplenza”, importantissima dal punto di vista sociale. Sono loro, quasi sempre, a garantire alle mamme la possibilità di lavorare, prendendosi cura dei nipotini, sia in età prescolare sia quando vanno a scuola (seguendoli nei compiti e nelle attività pomeridiane…)».
Un ruolo importante, ma non sempre privo di attriti: «Sono soprattutto le nonne paterne a lamentare di essere messe da parte, di essere “nonne di serie B”, come vuole una tradizione difficile a morire. Quando si creano difficoltà e incomprensioni, le responsabilità non sono soltanto a carico dei figli/genitori. I nonni devono imparare a rispettare le loro scelte educative: spetta ai genitori la responsabilità di educare i bambini, e i nonni devono fare un passo indietro». Salvo poi a scoprire che è un’occasione unica, perché permette di vivere con i nipoti rapporti privilegiati, fatti di complicità e di condivisione, di momenti magici e intensi.
Simone Bruno
C'è il nonno che sa far capire alla moglie le sue esagerazioni e la nonna capace di rispettare le convinzioni della nuora, ma anche la madre che vuole dettare le regole ai nipoti “saltando” quel che pensa la propria figlia e il nonno che testimonia come sia importante accettare i propri limiti...
Il mondo dei nonni è vasto e variegato come dimostra il saggio Nonni che fortuna! (E. Ancora, 2012) di Gilberto Gillini e Mariateresa Zattoni. Ai due autori, marito e moglie, consulenti, curatori per Famiglia Cristiana della rubrica Innamoramento & amore chiediamo di risponder ad alcune domande sul ruolo dei nonni?
- A volte i genitori e i nonni discuto sulle regole da rispettare quando si accudisce il bambino. Come devono comportarsi i nonni quando ricevono il loro nipotino da custodire?
«Nelle attese magiche delle mamme e dei papà, i nonni dovrebbero pari pari diventare obbedienti alle regole che i genitori vogliono per il nipotino. Pensiamo al caso del cioccolatino: i genitori dicono no, i nonni gli riempiono. Insomma secondo i genitori dovrebbe succedere che essi ripetano gli stili della famiglia attuale. Non è possibile. I nonni non sono capaci e non deve essere loro richiesto».
- Come devono quindi comportarsi?
«Non devono dire:"Ti darei il cioccolatino ma la mamma non vuole" e neppure "tieni un cioccolatino ma non dirlo alla mamma", ma piuttosto "ti do un cioccolatino, uno solo; e possiamo anche dirlo alla mamma". Quest'ultimo è il comportamento sano ed equilibrato. I nonni sono chiamati ad essere espliciti e diretti, a dire a quali atteggiamenti non intendono rinunciare, senza per questo fare della loro casa una zona franca dove succede tutto il contrario di quello che succede a casa dei nipoti. Oltretutto una diversità di ambiente, purché non sia conflittuale, ingenera una certa flessibilità mentale »
- A volte tra nonni materni e nonni paterni ci sono delle competizioni. Perché è importante superarle.
«L'alleanza tra co-nonni è un vero dono per le nuove generazioni; un
nipotino che possa raccontare entusiasta a una nonna che cosa ha fatto
con l'altra e trovi nella nonna che ascolta assenso, entusiasmo,
partecipazione è un bambino che assume già per tempo gli anticorpi ai
conflitti sociali. Attenzione. I bambini hanno un sesto senso per
intuire se possono fare simili narrazioni. Se non possono, significa che
sono costretti a vivere su due fronti perché non c'è alleanza tra nonni
materni e nonni paterni. Benedetti, invece, quei nonni che permettono
agli altri nonni di essere come sono senza giudicarli
- I nonni possono anche essere d'esempio?
«C'è una testimonianza che i nonni sono chiamati a dare: la solidarietà
all'interno della coppia. Il bambino, capta vede, prende immagazzina:
se vede che due nonni, dopo quarant'anni di matrimonio, sono ancora lì
che si amano, allora è scritto nella sua mente che l'amore non è solo
possibile, ma che l'amore dura».
Orsola Vetri
Una festa istituita di recente quella dei nonni che però sembra aver preso piede tra le varie ricorrenze familiari unendosi alle già note festa della mamma e festa del papà.
Il 90,2%, degli intervistati per un recente sondaggio, infatti, conosce la Festa dei nonni e ben l’88,5% pensa di celebrarla, a dimostrazione dell’importanza che queste figure assumono all’interno della società.
Il sondaggio, avvenuto on line sul sito www.festadeinonni.it e commissionato dal Flower Council of Holland, è stato realizzato da Smart Research nel corso della prima metà del mese di settembre su un campione di oltre 5000 rappresentato per il 52% da persone con figli. Ne sono emersi dati molto interessanti.
Oltre i 2/3 del campione dichiara che i propri figli trascorrono regolarmente del
tempo con i nonni durante la settimana e nel 73,2% dei casi svolgendo attività di
gioco a contatto con la natura, il verde e gli animali. Mentre il 35% circa si dedica
ad attività importanti come imparare a leggere e scrivere e il 24% è rappresentato
da chi svolge attività scolastiche (i compiti) e da chi con i nonni va in vacanza.
Inoltre, i Nonni sono ritenuti soprattutto affettuosi e disponibili (63%), oltre che
affidabili (32%), queste le qualità preferite utilizzate per descriverli.
Esplorando temi più legati all’attualità e alla sfera economica, emerge una
incertezza generale legata alle recenti riforme pensionistiche. Infatti, se il 46% del campione ritiene che Il supporto economico ed organizzativo dei nonni diminuirà per via delle pensioni sempre più basse e dell'innalzamento dell'età pensionabile, il 70% ritiene addirittura che la disponibilità dei nonni possa influenzare la decisione di mettere al mondo dei figli, soprattutto per il potenziale aiuto fornito alla coppia quando entrambi i componenti lavorano (89% dei casi). Inoltre è interessante rilevare un atteggiamento di sfiducia nei confronti delle istituzioni: il 53% del campione non ritiene che il ruolo dei nonni verrà sostituito da interventi governativi in tema di servizi alla famiglia (asili, ecc.).
Quali le valenze positive dei nonni? Il 94% dei partecipanti al sondaggio preferisce
affidare i figli ai nonni piuttosto che a persone esterne alla famiglia. Mentre, per
la maggior parte degli intervistati i nonni rappresentano una memoria storica
importante (nel 71,4% dei casi totalmente d’accordo), sono una valida risorsa sia
come babysitter (54,8%), sia come consolatori (55,2%). Molto meno rilevante
l’importanza dell’aiuto economico fornito alla famiglia (19%).
E i nonni, cosa dicono? I nonni intervistati (20% del campione), dimostrano una
perfetta consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo. Il 47% afferma di
trascorrere molto tempo con i nipoti e il 33% abbastanza. Oltre i due terzi, ovvero
il 66%, ritiene di essere molto presente e influente nella vita dei nipoti.
Insomma, da tutti i punti di vista, il rapporto tra nonni e nipoti continua a essere
ricco di valenze positive e merita di essere celebrato.
Orsola Vetri