La terra, soprattutto quella fertile, e l'acqua pulita non sono disponibili per tutti per sempre. Sono risorse in via di esaurimento, destinate a non riuscire a soddisfare più le esigenze vitali della popolazione del pianeta. Negli ultimi vent'anni 114,8 milioni di ettari di terra sono stati accaparrati. Solo lo scorso anno questo dato è aumentato di 26,1 milioni di ettari, a danno delle comunità locali, dei contadini e dei popoli nativi. I dati emergono dai rilevamenti dello scorso aprile della banca dati di Land Matrix, il sito che raccoglie informazioni sui contratti di cessione e affitto di grandi estensioni di terra.
A lanciare drammaticamente l'allarme è "I padroni della Terra. Rapporto sull'accaparramento della terra 2023: conseguenze sui diritti umani, ambiente e migrazioni", giunto alla sesta edizione, ideato e redatto da Focsiv – Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato, nell’ambito di "Abbiamo riso per una cosa seria", la storica campagna della Federazione volta a sostenere l’agricoltura familiare e il diritto al cibo sano e di qualità per tutti.
Il Rapporto, presentato alla Camera dei deputati su iniziativa del deputato Bruno Tabacci, denuncia ancora una volta il continuo conflitto tra grandi interessi economici e politici e il diritto alla terra di chi la abita, la cura, la custodisce per il bene comune. Un bene comune che il land grabbing, l'accaparramento delle terre, mette in serio pericolo. n modo particolare, evidenzia come il conflitto in Ucraina - che va avanti senza sosta ormai da quasi due anni - ha pesantemente inciso sugli equilibri alimentari mondiali, in un mondo nel quale i Paesi più poveri sono fortemente dipendenti, dal punto di vista alimentare, da quelli occidentali ed emergenti, trasformando il cibo - il grano in primis - in un'arma di guerra, provocando un forte aumento dei prezzi delle materie prime, incentivando la competizione delle grandi potenze e dei blocchi geopolitici per l'accaparramento delle terre e per il controllo, lo sfruttamento, la lavorazione e la distribuzione delle risorse, con conseguenze devastanti sui diritti umani delle comunità contadine ed indigene e sull’ambiente. Il fenomeno dell'accaparramento delle terre riguarda, in primo luogo, l'Africa, seguita da America latina, Europa orientale e Asia.
La terra, bene di tutti, non può essere mercificata e sfruttata senza limiti, è l'appello di Focsiv con la campagna "Abbiamo riso per una cosa seria" (www.abbiamorisoperunacosaseria.it). Anche il Rapporto “I padroni della Terra 2023” è dedicato alle 401 persone paladine dei diritti umani e dell’ambiente, uccise in 26 Paesi per essersi opposte alla devastazione e all’inquinamento su grande scala di foreste, terra e acqua. Persone che hanno dedicato la loro vita allla difesa del diritto di ogni persona di non essere sfruttata o emarginata e di poter vivere in un ambiente salubre e sostenibile.
(Nella foto Reuters, nativi in Brasile in protesta nel 2022 contro l'allora presidente Bolsonaro e la proposta di legge che, se fosse stata approvata, avrebbe permesso le attività minerarie nei territori indigeni)