Un professore su tre non se la sente di accompagnare i propri studenti in gita: troppo pericoloso. Lo riporta una recente indagine del portale skuola.net su un campione di 6000 studenti, realizzata prima della morte di E.B, il 17enne volato dal sesto piano pare per cause accidentali (anche se i suoi compagni di stanza hanno riferito di aver bevuto alcool e fumato cannabis) mentre si trovava a Milano per visitare l'Expo. Una tragedia che arriva dopo solo 5 mesi dalla morte di Domenico Maurantonio, 19 anni, morto nelle stesse circostanze.
Già quest'anno il 43% degli studenti non ha fatto alcuna gita. Chi l'ha fatta, nel 70% dei casi è rimasto in Italia per paura del terrorismo e dei disastri aerei. E poi ci sono gli incidenti. Quello di Domenico ha occupato per settimane le cronache di giornali e Tv, ma se si va indietro nel tempo solo di cinque anni si vede che non si tratta dell'unico caso, anzi.
Sempre nel 2015 un'altra studentessa, Anastasia, perde la vita precipitando dal balcone della sua stanza d'albergo. Nemmeno in questo caso sono chiare le cause del suo salto nel vuoto.Nel 2014 Gabriele, 15enne in gita a Barcellona, dopo una serata con i suoi compagnie, torna alla nave sulla quale è imbarcato, si sporge troppo dalla balaustra e cade in mare. Lo stesso anno muore uno studente di 16 anni di Losanna in gita a Roma che, giocando con i suoi amici, resta accoltellato. Isabella, invece, 17 enne in gita a Taranto, cade da una scogliera mentre sta scattando un selfie.
Nel 2010, infine, a Ventotene due studentesse di 13 e 14 anni muoiono a causa del crollo improvviso di una parete di tufo mentre sono in gita con la loro classe che, a parte qualche ferito, si salva.