E se fossero proprio loro, i giovanissimi, a raccontare
cos’è il bullismo digitale e a promuoverne la prevenzione? A saper
denunciare gli episodi di sopraffazione sui più deboli e indicare che il
comportamento vincente è quello di chi aiuta e non di chi isola?
Che siano perfettamente in grado di farlo lo dimostrano i lavori presentati di recente alla seconda edizione del concorso Doma il bullo, l’evento promosso da Corecom Lombardia e Consiglio regionale insieme all’associazione Terre des hommes.
36 i video realizzati e pervenuti dalle province di Milano e Bergamo,
Monza e Brianza, Brescia e Como, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio,
Varese. 22 le scuole coinvolte, 10 secondarie di primo grado e 12 di
secondo grado. Centrato l’obiettivo di promuovere una corretta cultura
delle nuove tecnologie, esercitando un’azione di prevenzione nei
confronti dei fenomeni del bullismo e del cyber bullismo.
«Perché i ragazzi realizzando i video che hanno presentato al concorso
hanno dimostrato perfettamente come non esista una tecnologia buona e
una cattiva ma piuttosto come il mezzo digitale possa diventare uno
strumento per mettere all’angolo chi pratica relazioni pericolose sulla
rete», commenta Marcella Volpe del Corecom. Che
sottolinea come l’iniziativa stia contribuendo anche a vincere le
resistenze degli insegnanti, stimolati a confrontarsi con i loro
studenti anche nella Rete da intendersi come un’unica piattaforma di
comunicazione. «La condivisione tra studenti e docenti nel contrastare i
casi di cyberbullismo è una dimensione fondamentale che emerge dai
lavori del concorso - informa Paolo Ferrara di Terre des hommes - grazie ai quali si scopre che il bullismo si sconfigge parlando in classe e lavorando in gruppo».
Per la sezione Scuole secondarie di secondo grado ha vinto la classe 3a C dell'Istituto Superiore "Ivan Piana" di Lovere (BG) con la seguente motivazione: "Per aver saputo raccontare una forma particolare di cyberbullismo, quella che
attiene allo stalking".