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giovedì 05 dicembre 2024
 
L'intervista
 

I Ricchi e Poveri diventano "angeli" per un augurio di Natale molto speciale

29/11/2024  Esce oggi il nuovo brano dei Ricchi e Poveri “Il Natale degli Angeli”, accompagnato da un video in cui Angela e Angelo, trasformati in cartoni animati, mettono "le ali". In questa intervista ci raccontano il segreto del loro successo: " "Ci amano anche i bambini, perché ci vedono come dei nonni o degli zii che portano un po’ di leggerezza e di speranza con le loro canzoni"

Dopo oltre cinquant’anni di carriera, i Ricchi e Poveri (Angela Brambati e Angelo Sotgiu) stanno vivendo una nuova ondata di successo grazie alla popolarità che le loro canzoni hanno tra i giovani. Il brano Ma non tutta la vita, con cui a Sanremo erano arrivati solamente al 21° posto, ha successivamente  totalizzato oltre 34 milioni di ascolti nel solo territorio italiano e ha avuto oltre 350 mila creazioni su TikTok, il social dei giovanissimi. Dopo il brano, Aria,  che è stata una delle hit della scorsa estate, oggi è uscito il loro nuovo brano Il Natale degli angeli, dedicato in particolare ai bambini.

Come vi spiegate questo enorme successo tra i giovanissimi?

ANGELA: «Forse si rendono conto che abbiamo una storia alle spalle, ma ci sentono vicini a loro come dei nonni o degli zii. La musica che ascoltano è spesso cupa, parla di disagio, infelicità, e magari hanno bisogno anche di un po’ di leggerezza e di positività».

ANGELO: «Spesso i ragazzi ci scrivono che ci hanno conosciuto grazie ai loro genitori, ma che poi si sono “innamorati” di noi e della nostra musica».

Ma dove trovate tutta questa energia? Soprattutto Angela, che sul palco si scatena. Frutto di tanto allenamento in palestra?

ANGELA: «Per carità, io non ci vado in palestra, sono pigra. È solo la musica che mi dà tutta quella carica, è la consapevolezza di essere messaggeri di allegria e speranza».

Le vostre canzoni sono popolari in tutto il mondo. Avete fatto concerti ovunque…

ANGELO: «Ovunque cantano le nostre canzoni in italiano, e questo è molto bello».

ANGELA: «Di fronte alla musica il pubblico di ogni Paese del mondo si comporta allo stesso modo. Scompaiano le differenze, si canta, si balla: siamo tutti uguali».

La musica di oggi vi piace?

ANGELA: «La musica viene sempre dal cuore e noi rispettiamo molto i giovani e quello che fanno. Le persone cambiano e cambia anche la musica». ANGELO: «Quando abbiamo cominciato noi, occorreva andare in uno studio di registrazione, dovevi avere le conoscenze e i soldi. Ora fare musica è alla portata di tutti, ci sono piccoli studi dove confezionare un proprio prodotto e provare a farlo circolare».

Negli anni Sessanta, insieme a Marina Occhiena e Franco Gatti, eravate giovani in una Genova popolata da mostri sacri. Fabrizio De André fu il primo che scommise su di voi…

ANGELO: «De André ci fece fare un provino, ma non lo passammo. Lui ci disse di insistere perché era sicuro che avremmo avuto successo. Chi ama la musica, sa riconoscere il talento anche di chi fa un genere completamente diverso dal suo. Poi siamo andati a Milano e abbiamo avuto la fortuna di incontrare Franco Califano che ci ha dato un nome e un’identità».

Al vostro primo Sanremo, nel 1970, cantaste La prima cosa bella, il cui testo fu scritto da Mogol. All’ultimo Festival vi siete presentati con un testo di suo figlio, in arte Cheope...

ANGELO: «Sono davvero i casi strani della vita. Negli anni hanno scritto per noi diversi autori, ma abbiamo mantenuto una linea costante. Per esempio, Cristiano Minellono e Dario Farina sono stati a lungo i nostri autori. E da due anni ci troviamo molto bene con Cheope».

Una carriera incredibile: che cosa ricordate con maggior soddisfazione?

ANGELA: «Quando ci siamo presentati all’ultimo Sanremo come un pacco regalo, con tanto di fiocco. Perché mi piace pensare che siamo un regalo per la gente, portatori di allegria».

ANGELO: «Il passato è stato strepitoso, ma mi piace guardare al futuro, a quello che ancora farò».

Avete mai pensato di smettere e fare altro?

ANGELA: «A me piace molto il contatto con la natura, gli animali, e per un certo periodo ho aperto un agriturismo in Val Borbera. Ma mandare avanti quell’attività e cantare non era conciliabile. E ho scelto ancora una volta la musica».

ANGELO: «Quando voglio rilassarmi vado nello studio che ho a casa e faccio la mia musica. Non ho altre ambizioni, ho solo la musica in testa. E magari dormire un po’ di più!».

Vi chiamate Angelo e Angela. Avete mai avuto la percezione di avere un vero angelo dalla vostra parte?

ANGELO e ANGELA: «Proprio così, abbiamo avuto spesso la sensazione che su di noi vegliasse un angelo, con delle grandi ali».

 
 
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