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sabato 02 novembre 2024
 
Scienza
 
Benessere

I segreti del sistema nervoso enterico per prevenire i disturbi gastrici

08/09/2016  Esiste un vero e proprio sistema nervoso “enterico”, autonomo ma coordinato con quello cerebrale. Per questo ansia e stress scatenano il mal di stomaco... e viceversa.

Il mal di pancia la sera prima di un esame non è (solo) una scusa per stare a casa: lo stress, infatti, ha un peso determinante sull’intestino. «Esiste un vero e proprio sistema nervoso enterico, cioè intestinale, che vanta un numero di cellule nervose superiore a quelle del cervello, disseminate lungo tutto il tubo digerente e che garantiscono una funzione autonoma anche se ben coordinata col sistema nervoso centrale», spiega a BenEssere Michele Cicala, responsabile dell’Unità di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva al Policlinico universitario Campus biomedico di Roma. «Queste connessioni servono a regolare il transito del cibo, le secrezioni di enzimi e l’assorbimento dei nutrienti, gli spostamenti di liquidi e di elettroliti e l’immagazzinamento di energia».
La funzione del sistema nervoso enterico è quindi quella di monitorare il cibo che introduciamo: «Se gli alimenti sono riconosciuti come buoni, viene messa in moto la digestione, se è cattivo parte il meccanismo del vomito o della diarrea», aggiunge Giancarlo Caletti, direttore dell’Unità di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Università di Bologna.

UN MECCANISMO DELICATO

Quando qualcosa in questo delicato meccanismo non funziona sono stomaco e intestino a farne spesso le spese e si scatenano i cosiddetti disturbi funzionali. «Si tratta di condizioni nelle quali ai sintomi non corrisponde un riscontro organico», precisa Cicala. «Esami del sangue, ecografie, endoscopie sono assolutamente nella norma». Qualche esempio? La dispepsia, cioè la digestione lenta e fastidiosa, la sindrome dell’intestino irritabile con le sue varianti di stipsi e diarrea e molte forme di reflusso gastroesofageo. «Si tratta di patologie diffusissime, che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita».
In questi disturbi sono coinvolti anche i meccanismi di regolazione del dolore: «Così la persona può sentire mal di pancia anche se non c’è nulla di organico», spiega Caletti. Nella dispepsia invece a non funzionare è spesso il delicato meccanismo, coordinato dai “due cervelli”, di riempimento e svuotamento dello stomaco: «Se lo stomaco non impara a distendersi nel modo corretto il paziente avverte gonfiore e sazietà precoce», aggiunge Caletti.
Ma naturalmente il legame va in due direzioni: stress, ansia e depressione accentuano i sintomi, ma anche il disagio che nasce da un intestino o uno stomaco che fanno le bizze possono a loro volta incidere sulla psiche.

TUTTE LE TERAPIE PER SENTIRSI MEGLIO

  

Quando le difficoltà a digerire, le diarree frequenti, la stitichezza o il reflusso gastroesofageo non sono dovuti a patologie riscontrabili dagli esami si parla di disturbi funzionali. «Occorre rivolgersi a uno specialista che darà indicazioni di regole di vita e una dieta, prescrivendo terapie a base di antispastici o anticolinergici accanto a probiotici e prebiotici», spiega Giancarlo Caletti. Ma non solo. Prodotte da una sregolazione dei due “cervelli”, le patologie funzionali possono essere trattate anche con antidepressivi. «Questi farmaci vengono usati perché capaci di regolare i meccanismi nervosi alla base del funzionamento gastrointestinale, non certo perché il paziente è ritenuto un malato immaginario»! Chiarisce Caletti, per concludere.

I BATTERI INFLUENZANO LE RETI NEURONALI

Un ruolo decisivo nel farci star bene dipende anche dal microbiota intestinale. «Si tratta di 1,4 milioni di miliardi di batteri, virus e funghi che svolgono funzioni come la sintesi di vitamine, la digestione di nutrienti, la protezione del rivestimento intestinale», spiega Michele Cicala. E sono una barriera nei confronti delle aggressioni esterne. «Inoltre influenzano le funzioni come il comportamento alimentare e gli stati psicologici». Nel 2004, Nobuyuki Sudo della Kyushu University (Giappone) aveva mostrato come la flora batterica intestinale dei topi influenzi lo sviluppo del sistema nervoso, già nei primi giorni di vita. I topi senza batteri mostravano livelli di stress maggiori dei topi normali. Il motivo? La flora intestinale influenza lo sviluppo delle reti neuronali alla base della memoria, e quindi dell’apprendimento delle strategie di gestione dello stress.

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