«I social sono il nostro canto libero. Condividiamo situazioni che raccontano parte di noi ed in alcuni casi facciamo tendenza». Michela, 18 anni tra qualche mese, ha 873 follower e ne segue 1352. Nei suoi 165 post racconta scatto dopo scatto le vacanze, le uscite con gli amici ma anche i sogni e le speranze del suo mondo da teenager. Postare, taggare per lei sono all’ordine del giorno. Nessuno le ha insegnato nulla. Le viene naturale. E’ una millennial. Eppure i social network non sono “immuni” dalle regole e gli errori non mancano. Non solo da parte dei giovani ma anche degli adulti che con i nuovi linguaggi arrancano. Questo l’hanno compreso bene gli organizzatori del Media Education Campus di Salerno, l’evento che nasce dall’esperienza di Linea d’Ombra, il festival cinematografico che dal 1996 ha coinvolto oltre 100mila ragazzi delle scuole superiori. Il titolo scelto per l’evento, “Open – pensare bene prima dell’uso” dà subito l’idea dell’obiettivo che s’intende raggiungere.
«Il MEC vuole essere un luogo di mediazione tra la necessità della riflessione, tipica dell’età moderna – spiega Peppe D’Antonio, presidente del SalernoInFestival che organizza l’evento - e la connessione analogica, rapida, multipla della condizione postmoderna». Il tutto si traduce in cinque giorni di proiezioni cinematografiche, seminari, laboratori e momenti di confronto. Rigorosamente gratuiti. S’inizia il 9 e 10 ottobre al Teatro Augusteo di Salerno con un’anteprima dedicata alle proiezioni per stimolare nei giovani una coscienza critica attraverso il più romantico dei mezzi di comunicazione. Dal 17 al 19 ottobre l’antico e suggestivo Palazzo Fruscione ospiterà sei class per parlare di cinema, social media, tecnologia e innovazione, Tv, fotografia e media literacy e otto workshop che consentiranno agli studenti di incontrare i protagonisti di mondi tra loro diversi.
Il confronto è riservato alla sezione “Question Time” che porterà i ragazzi a dialogare con esperti, associazioni e gruppi d’interesse. Ma non si farà esperienza solo di parole “in rete”, le foto di Giacomo Pirozzi, fotografo UNICEF consentiranno di guardare il mondo con Pinocchio per conoscere i volti e le storie dei tanti bambini del mondo. Per il gran finale, il 19 ottobre, giornata in 3D con la presentazione del progetto Paestum in Realtà Virtuale. (info: www.mediaeducationcampus.it)