Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 07 ottobre 2024
 
 

I tesori del Sacro Monte di Orta

17/11/2011  Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, le cappelle del Sacro Monte si possono ammirare in una mostra fotografica a Torino, presso il Museo regionale di Scienze naturali.

 Il Sacro Monte di Orta, situato sulle alture che si affacciano sul Lago d’Orta (Novara), è un percorso devozionale che risale al secolo XVII, composto da venti cappelle decorate da pitture murali e statue a grandezza naturale in terracotta, che illustrano alcuni episodi della vita di san Francesco d’Assisi. Nella prima fase costruttiva le soluzioni architettoniche prescelte fanno riferimento a modelli tardo rinascimentali: attivi in questa fase, tra gli altri, lo scultore Cristoforo Prestinari, i pittori Giovanni Battista e Giovanni Mauro della Rovere e il Morazzone, che realizzarono gruppi scultorei intimi e raccolti, definiti con sobrio realismo e raffigurazioni pittoriche descrittive chiare, ma anche eleganti ed aggiornate alla moda dell’epoca. Dalla metà del Seicento si fa strada un profondo cambiamento nel modo di intendere il percorso sacro che viene riproposto in chiave di sfolgorante spettacolo barocco: protagonisti in questa fase sono lo scultore Dionigi Bussola ed i pittori fratelli Nuvolone. A fine secolo il pittore lombardo Stefano Maria Legnani introduce al Sacro Monte il nuovo gusto rococò che contraddistingue anche gli interventi settecenteschi, sia per gli affreschi che per le sculture realizzate dal Beretta. A fine Settecento si chiude definitivamente la storia del cantiere del Monte con la costruzione della neoclassica Cappella nuova, rimasta incompiuta.  

Il Sacro Monte di Orta, unitamente agli altri sei Sacri Monti del Piemonte e due della Lombardia, è dal 2003 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco in quanto rappresenta “la riuscita integrazione tra architettura e belle arti in un paesaggio di notevole bellezza, realizzati per ragioni religiose in un periodo critico della storia della Chiesa cattolica”. L’afflusso al Monte di visitatori è sempre intenso. I fedeli e turisti provengono oltre che dall’Italia, da tutta Europa e dal mondo. La bellezza del luogo si può contemplare anche a Torino, nella mostra fotografica in corso dal 26 novembre al 12 gennaio presso il Museo regionale di Scienze naturali: “I tesori nascosti del Sacro Monte di Orta”. L’esposizione riunisce un centinaio di immagini dell’artista Christian Ramade e la ricostruzione fotografica di due cappelle. La mostra non si pone la finalità di esaminare i dipinti, le pareti, i soffitti, le cupole e le 376 statue dal punto di vista storico o teologico, ma valorizza la particolarità e la tipicità delle opere attraverso gli occhi penetranti e creativi di Christian Ramade, che ha interloquito con le sculture e con i dipinti per prenderne primi piani e cogliere i sentimenti dei diversi personaggi. Informazioni. Museo regionale di Scienze naturali di Torino. Tel. 011/43.26.354 www.mrsntorino.it

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo