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Contro l'epidemia
 

I vescovi del Brasile: non si ricorra all'aborto per il virus Zika

06/02/2016  Il virus trasmesso dalla zanzara si sta diffondendo rapidamente. L'Onu invita a ricorrere alla contraccezione e all'aborto per evitare che si trasmetta al feto, ma i vescovi brasiliani ammoniscono che la malattia può essere debellata.

Il virus Zika trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti si sta rapidamente diffondendo, colpendo non solo l'America Latina, ma è sempre il Brasile il Paese con il maggior numero di casi: oltre 1 milione e mezzo.

Tre i morti a causa del virus in Colombia, mentre è stata decretata l’emergenza sanitaria a Porto Rico. Tre casi di infezione anche negli Usa, nove in Italia, tutte persone arrivate da viaggi in Paesi a rischio e tutti guariti.

Dall'Onu intanto arriva un appello agli Stati affinché contraccezione e aborto siano messi a disposizione delle donne nelle zone colpite per evitare il rischio di trasmissione del virus al feto, potenzialmente pericolosa.

Fermo il no da parte dei vescovi brasiliani al ricorso all’aborto: "Con un grande sforzo collettivo saremo in grado di battere queste malattie", scrivono in un messaggio in cui auspicano che, attestata la probabile connessione con casi di microcefalia, le informazioni su questa malattia non portino al panico.

Secondo il Ministero della Salute brasiliano sono 404 i casi di bambini nati con microcefalia per ora registrati. Per l’Oms non è stata ancora stabilita una relazione tra l’infezione da Zika e i casi di malformazioni alla nascita nei bambini, anche se il sospetto rimane forte.

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