Martina scrive dalla provincia di Arezzo. Nella sua cartolina c’è tutto l’entusiasmo di una bambina vivace: il Papa disegnato con le braccia aperte; un sole che irradia luce in un cielo striato di azzurro e di rosa (un’alba, probabilmente); il messaggio, in stampatello: «Caro Papa vorrei che pregassi per tutte le persone che stanno male. Auguri». Da Pinerolo, Emma, Maria e Michele si rappresentano allegri e colorati, specificando le rispettive età: 9 anni lei, 5 lui. Erika, «una chica de Colombia», abbraccia Bergoglio scrivendogli in spagnolo ma poi cambia lingua ed esclama felice: «adesso sono italiana». Tanti, tantissimi anche gli adulti e gli anziani. Da Catania, Catanzaro, Ascoli Piceno, Ancona, Genova, Torino, Milano, Padova, Merano...
E’ un’Italia emozionata ed emozionante, un’Italia appassionata, a tratti dolente, spesso attenta ai dettagli e mai banale quella che ha scelto di aderire all’iniziativa Dal tuo cuore alle sue mani, promossa dal Gruppo editoriale San Paolo che volendo fare gli auguri a Jorge Mario Bergoglio per i suoi 80 anni ha deciso di coinvolgere i lettori delle testate che pubblica stampando un milione di speciali cartoline allegate a Famiglia Cristiana, Credere, Jesus, Benessere e Il Giornalino. Ne sono tornate decine di migliaia. Grafie minute di anziani che ordinano sentimenti e ricordi, come Alessandra e Giuliano, che si firmano «nonni della stessa età del Papa». Parole semplicemente toccanti come quelle usate da Franca che confida di essere tornata a confessarsi dopo anni. La riconoscenza di Margherita e Mario, bresciani, 45 anni di matrimonio alle spalle: «anche noi, come tutti, abbiamo avuto le nostre difficoltà , ma siamo fieri di essere arrivati fin qua, ti abbracciamo forte».
Gente che chiede preghiere perché sta per essere operata, gente che ringrazia per essere guarita, gente ancora a pezzi per un lutto recente. Don Umberto, dal canto suo, trascrive una poesia che ha composto in veneto ispirato dal sorriso e dal calore che caratterizzano Francesco. Dall’Alessandrino interviene un sacerdote a nome e per conto delle comunità, più d’una, che segue, esempio concreto del moltiplicarsi di parrocchie curate da un solo pastore. Dalla provincia di Imperia si fa vivo un intero convento di Clarisse della Santissima Annunziata; da Pinerolo (Torino) scrivono le suore anziane della Piccola Casa della Divina Provvidenza più nota con il nome del suo fondatore: “il Cottolengo” («Noi preghiamo per te, tu prega per noi e per quelli che abbiamo servito con amore, nei quali crediamo presente e onoriamo Gesù stesso») .
E ancora, pescando nel mucchio: una religiosa Paolina dagli Stati Uniti d’America; il corpo docente di una scuola di Cesano Maderno (Monza e Brianza); il gruppo Unitalsi dell’Altopiano di Asiago; Anna da Giovinazzo (Bari) che augura buon compleanno a Jorge Mario Bergoglio attingendo a piene mani alle riflessioni di don Tonino Bello. Infine, una reclusa, Mariagrazia, che scrive da un istituto di pena dell’Emilia Romagna: «Ho seguito la Messa per i carcerati. Anch’io sono carcerata. Rispondimi. Mandami una tua parola di conforto. Auguri». Un appello. Un grido. Una preghiera.