Un articolo su una scuola di Bergamo che combatte la dispersione, un reportage sui giovani “invisibili” senza fissa dimora a Milano e un podcast su un viaggio d’istruzione nei campi di concentramento nazisti: questi i tre servizi firmati da altrettanti giovani cronisti che hanno vinto la prima edizione del premio giornalistico “Giovani e futuro”, promosso dall’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il settimanale Famiglia Cristiana.
La cerimonia di premiazione s’è svolta nell’ambito del 12° Festival della Famiglia che s’è chiuso il 7 dicembre a Trento. Destinatari del bando erano giornalisti fino ai 35 anni d’età che dovevano presentare servizi pubblicati su stampa, tv, radio e online, inerenti all’universo giovanile, raccontandone storie, problematiche, speranze, progetti. Per ognuna delle tre sezioni previste dal bando è stato dato un riconoscimento di 1.500 euro, sponsorizzato dal Lions Club Trento Host. «Il nostro settimanale ha partecipato come partner del premio in quanto ci accomuna all’Agenzia per la coesione sociale una mission univoca verso l’attenzione alle famiglie, ai giovani. Abbiamo quindi abbracciato con entusiasmo fin da subito questa partnership per dare protagonismo alle nuove generazioni», ha detto Alberto Laggia, giornalista di Famiglia Cristiana e membro della giuria. «E abbiamo riservato il premio ai giovani cronisti perché troppo spesso si trovano a lavorare in situazioni di precariato e sfruttamento. Situazioni che limitano gli stessi progetti di vita».
Per la sezione riservata ad opere pubblicate su carta stampata, quotidiani e periodici, ha vinto Luca Bonzanni con l’articolo “Al Pesenti la fantasia in cattedra, così si combatte la dispersione”, uscito sull’Eco di Bergamo. “Un progetto didattico che dimostra la bontà di tanti percorsi scolastici proposti dagli istituti professionali nel nostro Paese”, ha detto l’autore. Per la sezione riservata alla radio/tv s’è aggiudicata l’assegno Ludovica Passeri con il reportage “Ragazzi invisibili, giovani che vivono in strada”. “Senza telecamera, con il solo cellulare – ha detto Passeri – ho voluto accendere una luce sui giovani invisibili. È iniziato un viaggio, di notte, per raccontare le loro storie”. Il reportage è stato trasmesso su Sky TG24. Per la terza sessione, riservata a servizi diffusi da testate giornalistiche on-line o da agenzia di stampa ha vinto Lorenzo Tempestini con il podcast “Non è una gita”. “Il progetto è nato per caso – ha detto Tempestini - contattato dall’associazione ex-deportati di Prato. Ho testimoniato il viaggio di studenti di medie e superiori verso i luoghi della memoria. Un viaggio emozionante. I giovani hanno tanto da insegnarci”.
Oltre ai tre premi, sono state anche assegnate due menzioni speciali: a Sara Alouani, con l’articolo “I figli dei migranti affollano le scuole professionali”, uscito sul quotidiano trentino “T Quotidiano”, e a Chiara Adinolfi con l’articolo “Scuola e università: un sistema ipercompetitivo (da smantellare) che schiaccia e annienta”, uscito sul sito d’informazione “Valigia Blu”.
“Dentro le nostre attività vi è uno spazio dedicato ai service d’opinione perché pensiamo che fare opinione sia importante tanto quanto i bisogni primari – ha detto Marco Giovannini, pastpresident del Lions Club Trento Host -. Tutto ciò che può aiutare, come questo premio, a trasmettere sistemi valoriali ed etici, viene accolto e sostenuto dai Lions con piacere.” Gianfranco Benincasa, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige, ha espresso il suo convincimento a patrocinare il premio: “E' importante guardare verso i giovani, che spesso nel mondo del giornalismo sono precari, sottopagati, sfruttati, ed è una battaglia che cerchiamo di fare come Ordine e sindacato. Questo premio aveva come target gli under 35, una fascia d’età che purtroppo scarseggia nelle redazioni”.
La presidente di giuria, Susanna Petruni, giornalista RAI, ha espresso la sua soddisfazione: “Ho letto tante interessanti opere di giovani che parlano di futuro. Ringrazio in particolare Passeri che munita di solo cellulare è riuscita a restituirci uno spaccato sociale giovanile inedito e di grande fragilità. Tempestini ha trattato una questione delicatissima e ci ha stimolato a lasciare sempre un faro acceso sul tema della Shoah. Un complimento, comunque, va anche a tutti gli altri premiati”. Viviana Sbardella, sovrintendente scolastica della Provincia autonoma di Trento, è intervenuta alla cerimonia: “Come mondo scuola non possiamo non sentirci responsabili verso gli argomenti affrontati nei servizi giornalistici, come anche verso i temi di questa edizione del Festival”. A conclusione Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale, ha detto: “Il premio ben si inserisce nel Festival anche rispetto al tema di quest’anno: 'autonomia e giovani' in un contesto dove c’è grande bisogno di collocare al centro le politiche per la transizione all’età adulta delle nuove generazioni. I ragazzi devono viver bene il presente per costruire il futuro”.
Alla fine il dirigente ha annunciato la seconda edizione del premio, che sarà inserita nel Festival del prossimo anno”.