Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 06 ottobre 2024
 
Udienza generale
 

Il battesimo rende tutti discepoli e missionari

15/01/2014  Un fiume che irriga, una catena di grazia che fa sopravvivere la fede nei secoli. Il battesimo, spiega il Papa nella catechesi del mercoledì, ci fa entrare nel popolo di Dio e ci rende protagonisti della veangelizzazione

«Nessuno si salva da solo». Il Papa ripete due volte questa espressione e poi sottolinea, più volte, che «è molto importante la dimensione comunitaria, che non è solo una bella cornice». Nella seconda udienza dell'anno papa Francesco continua la catechesi sui sacramenti soffermandosi, anche questa volta, sul battesimo. Istruisce i fedeli in piazza con concetti semplici e profondi. Ripete che «in virtù del battesimo siamo discepoli e missionari. Tutto il popolo di Dio è discepolo perché riceve la fede ed è missionario perchè trasmette la fede. Tutti nella Chiesa siamo discepoli e lo siamo sempre per tutta la vita e tutti siamo missionari ciascuno nel posto che il Signore gli ha assegnato». Alza più volte lo sguardo a guardare la piazza e spiega ancora: «Tutti, anche il più piccolo di noi è missionario e anche il più grande è discepolo. Anche i Vescovi e il Papa devono essere discepoli perché se non sono discepoli non possono essere missionari, non possono trasmettere la fede. Avete capito questo?», chiede alzando il tono di voce.
Come aveva già detto nell'amministrare il battesimo domenica scorsa, nella cappella sistina, il Papa ricorda che il popolo di Dio è come un fiume e che, attraverso il battesimo la fede si trasmette di generazione in generazione, «ognuno di noi è un anello di questa catena. Il battesimo ci fa entrare nel popolo di Dio che è la Chiesa e diventiamo come un fiume che irriga. Entriamo nel popolo di Dio che cammina e trasmette la fede, questo è molto importante. Entriamo in una comunità dove sperimentiamo la bellezza di condividere un amore che ci precede tutti, ma che nello stesso tempo ci chiede di essere canali della grazia gli uni per gli altri nonostante i nostri limiti. La dimensione comunitaria non è una cornice, un contorno, ma è parte integrante della vita dei cristiani».
E a proposito dell'importanza del battesimo il Papa ricorda «l'esemplare testimonianza dei cristiani giapponesi. Nel XVII secolo i cristiani furono perseguitati, i membri del clero furono espulsi e migliaia di fedeli furono uccisi. Non è rimasto in Giappone nessun prete, tutti sono stati espulsi, allora la comunità si ritirò nella clandestinità conservando la fede e la preghiera nel nascondimento. Quando nasceva un bambino il papà e la mamma lo battezzavano, perché tutti noi possiamo battezzare. Quando, dopo circa due secoli e mezzo, 250 anni dopo, i missionari ritornarono in Giappone, migliaia di cristiani uscirono allo scoperto e la Chiesa potè rifiorire. Quei cristiani erano sopravvissuti grazie al battesimo, questo è grande. La Chiesa di Dio sopravvive e trasmette la fede attraverso il battesimo. Possiamo tanto imparare da questa storia».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo