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lunedì 24 marzo 2025
 
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I medici del Besta si trasformano in attori e mettono in scena Mary Poppins

14/05/2024  Veronica Redaelli e Fabio Moda, rispettivamente neuro-oncologa e ricercatore biotecnologo della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, interpreteranno la super tata e lo spazzacamino. Il ricavato delle serate sarà devoluto all’Associazione CBDIN OdV, che opera in Istituto da quasi cento anni e che sostiene dal 1960 il Dipartimento di Neuroscienze Pediatriche del polo milanese

Musica e magia con Mary Poppins e Bert, alias Veronica Redaelli e Fabio Moda, rispettivamente neuro-oncologa e ricercatore biotecnologo della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, eccellenza del nostro Paese nel campo delle neuroscienze. Sono loro a dar vita alla super tata e allo spazzacamino, protagonisti evergreen del celebre film della Walt Disney, il 18 e 19 maggio sul palco del Teatro Silvestrianum (prima già sold out) e il 6 giugno, in replica, al Teatro Lirico Giorgio Gaber. Sono loro che ci insegnano che fra essere medico e fare il medico c’è una differenza abissale. Che poi è la stessa che intercorre fra chi vive il proprio lavoro come missione, perché nella vita non potrebbe fare niente altro, e chi mette a disposizione degli altri solo competenze e curriculum. La compagnia ha un nome: Besta on stage. E riunisce un gruppo di professionisti legati, chi per lavoro, chi per amicizia, chi per motivi familiari, alla Fondazione Besta. Il ricavato delle serate sarà devoluto all’Associazione CBDIN OdV, che opera in Istituto da quasi cento anni e che sostiene dal 1960 il Dipartimento di Neuroscienze Pediatriche del polo milanese. L’obiettivo è raccogliere fondi per lo studio dei tumori cerebrali infantili e di terapie personalizzate innovative, in particolare per l’acquisto di macchinari o materiale di laboratorio utili per lo studio della genetica molecolare dei tumori cerebrali e per regalare nuove speranze di cura.

“Tutto è possibile. Perfino l’impossibile” è il titolo dello spettacolo che rivisita il film del 1964, con una Mary Poppins in chiave moderna (ma sempre con l’immancabile ombrello). “Mi piaceva l’idea di fare qualcosa per i bambini, che fosse anche bello per loro da guardare e che coinvolgesse anche i nostri, perché molti di noi sono genitori. Ho riadattato il copione perché avesse un senso con le musiche dei Carmina Burana scelte dal dottor Moda, che nonostante i numerosi impegni trova sempre il tempo per l’arrangiamento musicale. I Carmina Burana rispetto a Il sogno di volare di Christopher Tin, un pezzo a cinque voci molto difficile, sono  quasi un bicchiere d’acqua. Sono pezzi un po’ alternativi rispetto a Mary Poppins per come la conosciamo. Ho anche svecchiato la storia: le suffraggette per fortuna non servono più e mamma Banks, che è interpretata da una neuropsichiatra infantile, è diventata una direttrice di flash mob in giro per tutta Londra, mentre i bambini, che non fanno più gli stessi scherzi, vivono il grande dramma dei dispositivi elettronici. Mary Poppins e papà Banks, invece, restano quelli che sono in un mondo che si evolve intorno a loro”, racconta Veronica Redaelli, che, oltre a stare sul palco, è direttrice artistica e regista del musical, mentre Fabio Moda è anche direttore del coro “Ida Milanesi”.

Al centro del musical c’è il tema del tempo. “Quello della famiglia è quello dei bambini, che deve essere prezioso e speso al meglio. Il film, invece, era costruito sul tempo dei genitori: papà Banks non aveva mai tempo per i figli”. Tempo che diventa prezioso soprattutto in ospedale. “Besta è qualità non solo nelle scelte scientifiche, tecnologiche, cliniche e terapeutiche, ma anche nel rapporto di cura tra medico e paziente. Il paziente non è un numero, non viene da noi e in ogni ambulatorio, come spesso capita, trova un medico diverso. Il paziente è un mio paziente, troverà sempre me alle visite e, se è seguito dai miei colleghi, troverà sempre lo stesso collega che conosce la sua storia. Si crea un rapporto personale che va oltre il paziente. Vale per tutta la neurologia, vale per tutto il Besta. Noi siamo neuro-oncologi: a volte si instaura un rapporto troppo breve con pazienti anche giovani. Il glioblastoma, che è uno dei tumori cerebrali che affrontiamo più spesso, dà una sopravvivenza molto limitata. È diffcile sia umanamente sia dal punto di vista terapeutico”. Ma se tornasse indietro la dottoressa Redaelli rifarebbe questo mestiere un milione di volte: “Mi toglie la pelle di dosso, ma mi dà tantissimo. Quando uno entra in reparto la prima volta e indossa il camice, se è disposto a imparare, si ritroverà una persona diversa. Bisogna avere il cuore aperto”.

Tutto inizia nel 2010. “Allora erano esibizioni di arte mista, nelle quali ognuno di noi faceva in base alle proprie capacità artistiche. Pian piano siamo approdati al musical. Il primo è stato ‘Mamma mia’ nel 2017, poi ‘Sister Act’, che sarebbe dovuto andare in scena il 28 febbraio 2020, ma siamo stati rimbalzati dal covid al 2022. Besta on stage nasce dalla fusione dei nostri attori con il coro Ida Milanesi. Molti membri del coro sono anche attori e ballerini, mentre il vero e proprio corpo di ballo è formato da ragazze che da molti anni ballano insieme e hanno partecipato in passato a diversi concorsi. Uno dei miei figli è nel cast e interpreta il piccolo Michael Banks. Ci sarà anche il mio primario, Antonio Silvani, neuro-oncologo di fama internazionale”. Ogni spettacolo ha avuto un obiettivo diverso, per reparti diversi. Il prossimo sarà destinato a un distaccamento del Besta in Africa. Sono storie che ci catapultano addosso tutto il dolore della loro drammatica bellezza. Sono storie che ci regalano un orizzonte di senso potente: medico e paziente possono essere compagni di viaggio. Destinazione la vita.  

(nella foto, Veronica Redaelli in scena, foto di Fabio Negri)

Per l’acquisto dei biglietti:

https://www.ticketone.it/event/tutto-e-possibile-persino-limpossibile-teatro-lirico-giorgio-gaber-18101220/

 

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