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martedì 15 ottobre 2024
 
 

Il campionato degli evasori

25/06/2013  Torna Calciopoli, alla grande, e siamo solo all'inizio. La Procura di Napoli indaga su un giro di contratti in nero stipulati dai procuratori e dalle società sui giocatori, anche grandi campioni. Spunta un cognome noto: Moggi. E siamo solo all'inizio. E così la domanda sorge spontanea: come si fa a credere ancora in questo calcio?

Rieccoci col calcio malato, disonesto, in questo caso evasore. La festa del campionato è già guasta  e promette il grande botto: inchieste a raffica, scandali come se piovesse, polemiche a non finire. La Guardia di Finanza ha fatto irruzione nelle sedi di 41 squadre di serie A e B e di altre società minori per acquisire documentazione sui contratti tra i club, i calciatori e l’attività dei procuratori. L’indagine è coordinata dalla Procura di Napoli. Pochi si salvano (Cagliari e Bologna). Anche i grandi club sono finiti nell’inchiesta in pieno. Tutti insieme appassionatamente. Tra gli indagati rispunta anche un cognome ormai noto in faccende come questa: Moggi.

Ma non si tratta di Luciano, bensì del figlio Alessandro. Sono stati acquisiti documenti persino nelle sedi di Juventus, Milan, Napoli e Lazio. I contratti acquisiti si riferiscono in particolare a rapporti, come specifica una nota della Procura di Napoli, fra club e calciatori rappresentati dai procuratori sportivi Alejandro Mazzoni e Alessandro Moggi. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Melillo e dai pm Ardituro, Capuano, Ranieri e De Simone. Se i contratti sono fatti in barba al fisco è chiaro che si gioca sporco: per le società oneste (poche) i contratti dei giocatori costano di più. A questo punto la domanda sorge spontanea: come si fa a credere ancora nel gioco più bello del mondo, guastato alla fonte dalle legge dei furbi?Il procuratore Melillo dice che siamo ancora al fischio d’inizio. Abbiamo tutta l’estate per vivere con amarezza questa ennesima Calciopoli.

 
 
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