«C’è una regia dietro questi attacchi? Neppure il dolore autorizza a infangare la memoria di un santo». Famiglia Cristiana prende posizione sulle polemiche seguite alla partecipazione di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, a Di Martedì, in diretta su La 7, lo scorso 11 aprile. «Il bisogno di verità e chiarezza della famiglia Orlandi è sacrosanto», scrivono il direttore, don Stefano Stimamiglio, e il condirettore, Luciano Regolo, nell’editoriale che apre il numero in edicola: «Anzi, questo è un bisogno di un intero Paese».
Nulla però legittima il fango che s’è rovesciato addosso a san Giovanni Paolo II. «Nessuno ha diritto di insinuare dubbi» sulla condotta morale di una persona. «Ma forse», puntualizzano Stimamiglio e Regolo, «a quest’invito va aggiunto quello a una condotta più accorta ai media che propalano illazioni del genere, trascurando almeno due doveri deontologici: quello della continenza, che vincola a moderare i termini con cui si descrivono le condotte altrui quando si tratta di reati e notizie (a maggior ragione quando si tratta di “voci”), e quello della verifica delle fonti».
L’editoriale fa proprie le parole di don Maurizio Patriciello «che allude pure a strumentalizzazioni da parte di “nemici fuori e dentro la Chiesa”. E il dubbio di una regia occulta viene, se si tiene conto degli attacchi che il Papa santo sta subendo nella sua patria, la Polonia, e di alcuni “documentari” contro lo stesso Wojtyla su sue improbabili intese con personaggi oscuri che stanno circolando online. I complottismi, però, servono solo a seminare paure e nevrosi. Il credente sa che la Chiesa, come ricordò Benedetto XVI al congedo dal ministero petrino, “è di Dio”. Nessun nemico potrà distruggerla».