Il primo lo hanno voluto donare a papa Francesco nell’imminenza della Pasqua. I detenuti del carcere di Paliano, nell’ambito del progetto “La Luce della libertà”, stanno producendo una serie di ceri artistici destinati alle cappelle degli istituti penitenziari di tutta Italia. «Un segno di misericordia con la loro fiamma che darà luce all’evento della Resurrezione di Cristo Risorto, per celebrare la gioia e la speranza di una rinascita comune, cioè il segno che darà calore e conforto a quanti sono nell’errore umano ed esistenziale», ha spiegato don Raffaele Grimaldi, ispettore dei cappellani delle carceri d’Italia. Il sacerdote è stato ricevuto da papa Francesco assieme alla direttrice di Paliano, Anna Angeletti. Il Pontefice ha benedetto il cero che sarà posizionato nella cappella di Santa Marta. Don Grimaldi, a nome dei 250 cappellani che rappresenta, ha ringraziato Francesco per la sua vicinanza in ogni occasione, «per la sua sensibilità e attenzione verso coloro che soffrono dietro le sbarre. Le sue costanti parole», ha sottolineato, «ricche di “tenerezza”, continuamente indirizzate al mondo penitenziario, spalancano le porte della speranza e consolano i molti cuori che soffrono nel silenzio e invocano il perdono di Dio per le loro umane fragilità». Inoltre ha spiegato che il dono è frutto di quell’attività «lavorativa che vuole aiutare il mondo recluso a non sentirsi emarginato, marchiato e giudicato da una società che a volte condanna senza misericordia». Il cero, è l’auspicio di don Grimaldi, con la sua «“fiamma di misericordia” che accenderete nella Vostra cappella di Santa Marta, sia la Sua costante preghiera verso tutti coloro che hanno sbagliato e cercano nel “Cristo Risorto” la vera “luce della libertà”».