Salvatore Buzzi nel fermo immagine di un video dei Carabinieri.
Massimo Carminati
Nel film Romanzo criminale è “il nero”. E la sua vita sembrerebbe proprio quella di una fiction televisiva. Se non fosse che lui, Massimo Carminati, 56 anni, ha dettato vita e morte nella capitale e non solo per oltre 30 anni. Ex terrorista dei Nar (Nulcei armati rivoluzionari), Carminati fungeva da collettore con la temibile banda della Magliana. Milanese di nascita, ma poi vissuto a Roma, Carminat, ha cominciato presto a percorre la doppia strada della eversione armata di destra e della criminalità comune. Secondo Valerio Fioravanti, che per questo motivo lo volle coinvolgere nel terrorismo dei Nar, Carminati era "uno che non voleva porsi limiti nella sua vita spericolata, pronto a sequestrare, uccidere, rapinare, partecipare a giri di droga, scommesse, usura".
Per assoluzioni o per motivi di salute, Carminati è però passato indenne da alcune delle più importanti inchieste italiane. Da quella per depistaggio per la strage della stazione di Bologna a quella per l’omicidio di Mino Pecorelli. Indagato e imputato in decine di processi, compreso il clamoroso furto al caveau della banca all’interno della Città Giudiziaria di Roma quando furono aperte oltre 200 cassette di sicurezza di giudici e avvocati, implicato nel calcio scommesse e nella gestione di un fiorente traffico di videopoker a Roma, Carminati sembrava intoccabile.
La distrettuale antimafia aveva monitorato i suoi rapporti nella capitale anche con Michele Senese (boss della camorra oggi condannato all’ergastolo) e le sue relazioni con la ‘ndrangheta. Le mafie non facevano affari nella capitale, è la tesi dell’accusa, se non con il benestare di Massimo Carminati. Su di lui pesano anche i sospetti per alcuni omicidi recenti accaduti a Roma. Soprannominato “il cecato”, per aver perso un occhio durante una sparatoria con la polizia mentre cercava di espatriare clandestinamente in Svizzera nel 1981, Carminati non ha mai troncato i suoi rapporti con la banda della Magliana e con la destra politica. Ancora nel 2010 il settimanale l’Espresso lo citava tra le persone vicine alla giunta capitolina di Alemanno. Un’inchiesta, quella, che già quattro anni fa, puntava il dito contro alcune delle personalità oggi alla sbarra. In particolare l’inchiesta sottolineava la “contiguità, diretta o per interposta persona, con personaggi dell’eversione nera che hanno riempito piazze e tribunali italiani delle proprie sciagurate imprese” della giunta capitolina guidata da Alemanno.
Con Carminati che, secondo la procura, “sovrintende e coordina tutte le attività, impartisce direttive, fornisce loro schede per le comunicazioni riservate, individua e recluta imprenditori, mantiene i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali nonché con esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario con appartenenti alle forze dell'ordine e ai servizi segreti”, è stato arrestato il suo braccio destro, Riccardo Brugia.
Brugia, ex Nar e rapinatore di banche, diventato famoso anche per una sua storia con Anna Falchi, è uno storico esponente dell'estrema destra romana. Condannato per terrorismo, Brugia, secondo gli inquirenti, “coordina il recupero crediti e l'estorsione e custodisce le armi del sodalizio”.
Franco Panzironi e Riccarco Mancini
Già indagato per la Parentopoli Ama, Panzironi aveva ottenuto da Alemanno, quando era ministro dell’agricoltura, la guida dell’Ente naizonale per la tutela delle razze equine. Era poi passato all’Ama con Alemanno sindaco e avrebbe avuto il ruolo di pilotare tutti gli appalti assegnati dall’azienda romana che si occupa di rifiuti. Riccardo Mancini, invece, storicamente legato all’estrema destra, già sotto inchiesta per tangenti che sarebbero state pagate per i filobus della Laurentina, ha guidato l’Ente Eur. È stato il referente di Alemanno per tutte le partite legate alla Mobilità del Comune di Roma. Enttrambi sono accusati di essere “a libro paga, partecipano all'associazione fornendo uno stabile contributo per l'aggiudicazione di appalti pubblici, per lo sblocco di pagamenti in favore delle imprese riconducibili all'associazione e sono garanti dei rapporti dell'associazione con l'amministrazione comunale negli anni 2008/2013".
Arrestato anche Luca Odevaine, tra il 2003 e il 2005 vicecapo di Gabinetto dell'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, e dal 2006 direttore del Gabinetto del Comune di Roma. Odevaine è stato anche direttore extradipartimentale della polizia e protezione civile della Provincia di Roma. È accusato di “orientare le scelte del Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per i richiedenti asilo”, e di ricevere in cambio “una retribuzione di 5.000 euro mensili”.
Fabrizio Franco Testa
Nominato nel 2009 presidente di Enav-Techno Sky, era finito già sotto inchiesta per gli appalti affidati alla società Arc Trade di Marco Iannilli, commercialista e fedelissimo di Massimo Carminati. Secondola procura è la “testa di ponte della organizzazione nel settore politico e istituzionale, coordina le attività corruttive dell'associazione, si occupa della nomina di persone gradite alla organizzazione in posti chiave della pubblica amministrazione”
Gennaro Mokbel
Nome già noto peer essere stato tra i protagonisti della truffa da 2,2 miliardi di euro che ha coinvolto Fastweb e Telecom Sparkle. Mokbel è sotto inchiesta anche per una serie di appalti affidati da Finmeccanica e da Enav alla società Arc Trade di Marco Iannilli
Giovanni Fiscon
A finire in manette è anche Giovanni Fiscon, direttore generale dell'azienda dei rifiuti Ama e uno degli uomini di fiducia dell'ex presidente Franco Panzironi.
Salvatore Buzzi
Presidente della Cooperativa 29 giugno”, iscritta alla Legacoop, si occupava della manutenzione delle aree verde del Comune di Roma e dei servizi di pulizia affidati ad alcune società controllate del Campidoglio. Scrino gli inquirenti: “gestisce le attività economiche della associazione nei settori della raccolta e smaltimento dei rifiuti, della accoglienza dei profughi, della manutenzione del verde pubblico”.
Mario Schina
Dal 2005 al 2007, sotto la giunta Veltroni è stato responsabile del Decoro urbano del Comune di Roma.
Emanuela Salvatori
Attuale responsabile dell'ufficio rom del Campidoglio e coordinatrice dell'attuazione del "Piano rom e interventi di inclusione sociale".
Carlo Pucci
Figura tra gli arrestati anche l’ex-tabaccaio di viale Europa, all’Eur, trasformato in manager da Riccardo Mancini. L’ex-amministratore delegato dell’azienda controllata al 90% dal ministero del Tesoro e al 10% dal Comune di Roma lo nominò direttore marketing. Con questo ruolo Pucci ha contribuito, insieme con Mancini, a “fornire uno stabile contributo per l'aggiudicazione di appalti pubblici”.
Roberto Lacopo e Matteo Calvio
Tra le altre attività Lacopo è il titolare e gestore del distributore di carbolubrificanti Eni di corso Francia considerato la base logistica del sodalizio. Roberto Lacopo, inoltre ha prestato la sua ttività “nel settore dell'estorsione e del recupero crediti per conto dell'associazione” insieme con Matteo Clavio considerato il braccio armato dell’attività estorsiva del gruppo.