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venerdì 29 settembre 2023
 
IL COMMENTO
 

«Il Congo siamo noi, il Papa ci sprona a essere sempre più responsabili»

01/02/2023  Voci e storie tra il milione e mezzo di persone che hanno partecipato alla concelebrazione eucaristica presieduta a Kinshasa da Jorge Mario Bergoglio. La riflessione di monsignor Jean Christophore Amade, padre bianco dei Missionari d'Africa e vescovo di Kalemie-Kirungu

di Edel Mulumba

da Kinshasa (Repubblica democratica del Congo)

Le televisioni di tutto il mondo hanno rilanciato le immagini della grande partecipazione alla Messa celebrata da papa Francesco nella mattina del 1° febbraio, si parla di oltre 1,5 milioni di fedeli che hanno seguito il rito zairese in francese e in lingala, la lingua parlata a Kinshasa, ma anche in swahili, kikongo e tshiluba. Il clima di festa era assicurato soprattutto dai canti guidati da un coro di 700 cantori creato per l'occasione e diretto da don Cola Lubamba, con i banankembi (le piccole ballerine vestite di bianco), le danze, gli strumenti musicali e altre particolarità proprie.

 

Monsignor Jean Christophore Amade, padre bianco dei Missionari d'Africa e vescovo di Kalemie-Kirungu, 62 anni.
Monsignor Jean Christophore Amade, padre bianco dei Missionari d'Africa e vescovo di Kalemie-Kirungu, 62 anni.

Nell'omelia di papa Francesco un messaggio centrale, "Pace". Per monsignor Jean Christophore Amade, padre bianco dei Missionari d'Africa e vescovo di Kalemie-Kirungu, il Santo Padre ha voluto sottolineare ai congolesi che le condizioni della felicità dipendono da essi stessi."In effetti, è vero che ci offendiamo a vicenda. E se non siamo disposti a offrire il perdono e riceverlo, rimarremo bloccati. È così che inizia per noi la sventura. È tempo di prendere il coraggio di dare la pace, di deporre abbassare le braccia e concedere il perdono. Poi è importante saper vivere in comunità, perché questo è il modo di essere dell'uomo. E se c'è sviluppo, avviene solo in comunità, mai un individuo senza altri, così si cercherebbe solo il potere, la carriera e le proprie ambizioni. Infine, la missione del Signore Gesù è di renderci messaggeri di pace. Svolgendo questa missione di portatori di pace, costruiremo la pace nel nostro Paese", ha detto monsignor Amade.

"La lezione per noi congolesi è che dobbiamo assumerci la responsabilità, noi stessi e i nostri leader. Le parole del Santo Padre Francesco sono per noi una preghiera davanti a Dio. Gli stranieri ci sfruttano con la nostra complicità. E la forza del nostro sviluppo sta anche nella le nostre mani. Crediamo in noi stessi e il resto lo farà Dio".

(traduzione di Roberto Ponti)

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