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sabato 14 settembre 2024
 
Chiesa
 

Il corpo di san Pio X torna al paese natale

08/06/2023  Nel 120° anniversario dell'elezione di Giuseppe Sarto al soglio pontificio, si svolgerà la "peregrinatio corporis" del pontefice nato a Riese, nella diocesi di Treviso, nel 1835. L'urna verrà traslata da San Pietro il 6 ottobre e resterà a Treviso e a Riese fino al 15. Le parole del vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi.

Monsignor Michele Tomasi a Treviso alla presentazione della "peregrinatio" (foto Diocesi Treviso)
Monsignor Michele Tomasi a Treviso alla presentazione della "peregrinatio" (foto Diocesi Treviso)

Per la prima volta nella storia la salma di San Pio X, papa Giuseppe Sarto, tornerà nella sua terra natale. In occasione, infatti, del 120° anniversario della sua elezione al soglio pontificio, si svolgerà  tra Treviso e Riese Pio X, paese dove nacque il santo, la “Peregrinatio” del corpo, che sarà traslato dalla basilica di San Pietro il 6 ottobre.

   L’urna giungerà prima nella cattedrale di Treviso, dove rimarrà fino al pomeriggio del 7 ottobre, quando sarà accolta prima nella chiesa di Riese Pio X, e poi nel santuario della Madonna delle Cendrole, dove rimarrà fino a domenica 15 ottobre, data conclusiva dell’evento.  Dieci giorni di “peregrinatio”  per onorare questa grande figura di pontefice e santo, organizzati dalla diocesi di Treviso, assieme alla Fondazione Giuseppe Sarto, la parrocchia di San Matteo apostolo ed il Comune di Riese Pio X, con un programma fitto di appuntamenti e iniziative pastorali che daranno  modo ai fedeli e ai pellegrini di venerare  il santo, ma anche di rileggere  e sottolineare la modernità e la complessità di quello che fu uno dei più grandi riformatori della Chiesa cattolica.  

   Per definirne la cifra e la grandezza, monsignor  Michele Tomasi, vescovo di Treviso, in occasione della conferenza stampa di presentazione del programma, s’è avvalso delle parole di  un altro grande pontefice, papa Giovanni XXIII, che nel  1959 di  Pio X scriveva: «A chi, definendolo “un povero  parroco delle campagne  venete” lo immaginò quasi confuso e sperduto nella immensità dei compiti  pontificali, egli diede la misura altissima della sua chiaroveggenza di Maestro e pastore universale, soprattutto per alcuni atti, tra i più segnalati del suo governo: la creazione dell’Istituto biblico, la preparazione  del Codice di Diritto Canonico, la riorganizzazione delle Congregazioni Romane; l’invito alla Comunione frequente degli adulti degli adulti ed alla Comunione  ai fanciulli in tenera età, per la custodia dell’innocenza e dei buoni costumi; il ripudio di avvedutezze  meramente politiche come mezzo di difesa del ceto ecclesiastico, e degli inalienabili diritti della verità rivelata e della libertà delle anime». Questi sono “alcuni dei grandi lasciti”, ricorda il vescovo,  di papa Pio X, “la cui opera riformatrice a molti livelli testimonia di una Chiesa che, per essere fedele al suo mandato di sempre di annunciare il Vangelo a tutte le genti deve continuamente rinnovare i modi e le espressioni della sua testimonianza, affinché possa essere all’altezza dei tempi e delle loro sfide”.

«Proprio in quel suo essere stato un povero parroco delle terre venete, sta una delle radici forti e buone che hanno sostenuto il suo impegno di guida della Chiesa universale», ha osservato ancora Tomasi, che ha espresso poi l’augurio “di poter tornare, assieme alle spoglie del santo Papa, a quelle radici buone, per prendere ispirazione dall’opera pastorale ed apostolica, dal suo spirito di amore per Cristo e per la Chiesa, dal suo grande impegno di evangelizzazione, per poter avere aiuto e nuova forza nel nostro cammino di Chiesa, diocesana ed universale, nei nostri cantieri sinodali che vorremmo davvero partecipati da tutti secondo le proprie necessità ed i propri sogni”.

   Monsignor Tomasi, infine, ha affidato all’intercessione di san Pio X anche le sorti della pace, contro ogni guerra, nella nostra Europa, ricordando le parole di papa Sarto allo scoppio della prima guerra mondiale: “Mentre i popoli dell’Europa, quasi tutti trascinati nei vortici di una funestissima guerra, ai cui pericoli, alle cui stragi, alle cui conseguenze nessuno può pensare senza sentirsi opprimere dal dolore e dallo spavento, non possiamo non preoccuparci anche noi nel sentirci strappare l’animo  nel più acerbo dolore per la salute e la vita di tanti cittadini e di tanti popoli che ci stanno sommamente a cuore”. «Una consonanza triste  e coraggiosa con i sentimenti di dolore di papa Francesco per la guerra in Ucraina», ha sottolineato il vescovo di Treviso.

In occasione della “peregrinatio” saranno visitabili a Riese, la casa natale di papa Sarto, il presepio artistico presso l’asilo e il museo. Il cronogramma e tutte le informazioni logistiche relative potranno essere reperiti nel sito www.papapiox.it, dove sarà possibile prenotare la visita, in particolare per le parrocchie e i gruppi organizzati.

 

 
 
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