GIANCARLO C. - Il cristianesimo è un evento metastorico che accade nella storia. Che cosa significa?
«Il Cristianesimo non è un sistema intellettuale, un pacchetto di dogmi, un moralismo, ma […] un incontro, una storia d’amore, un avvenimento». Così diceva l’allora cardinale Joseph Ratzinger nel 2005 nell’omelia per le esequie di don Luigi Giussani. Il cristianesimo si fonda sulla vita storica (parole e gesti) di Gesù di Nazaret, giungendo a noi per mezzo del Vangelo (parola) e della Chiesa (sacramenti). Esso va oltre (meta) il periodo storico in cui Gesù era su questa terra, perché nella Risurrezione si apre a una dimensione nuova. Per il suo essere “storico”, il cristianesimo cambia la vita personale di ciascuno, come sequela al Maestro. Per il suo essere “metastorico” esso chiama universalmente (cioè in ogni tempo e ogni luogo) ad aprirsi all’oltre che ci è promesso nell’incontro definitivo col Figlio e il Padre nello Spirito (fuori dal tempo, nell’eterno). Questo non penalizza né l’impegno storico verso le realtà terrene (la vita eterna inizia adesso, nella storia) né la speranza della vita (piena) dopo la morte.