Oltre i gesti e le parole di papa Francesco, si sono compiuti importanti passi avanti da entrambe le parti per una migliore comprensione delle ragioni dell’altro. Segnalo la dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione del 31 ottobre 1999, alla quale il 5 luglio 2017 ha aderito la Comunione mondiale delle Chiese riformate e il documento Dal conflitto alla comunione, sottoscritto dalla Commissione congiunta evangelico-luterana/cattolico- romana per l’unità del 2013. Quanto alle intenzioni di Lutero, restano significative le parole di Benedetto XVI a Erfurt il 23 settembre 2011: «“Come posso avere un Dio misericordioso?”. Che questa domanda sia stata la forza motrice di tutto il suo cammino mi colpisce sempre nuovamente nel cuore. Chi, infatti, oggi si preoccupa ancora di questo, anche tra i cristiani? [...] Quasi tutti presupponiamo in pratica che Dio debba essere generoso e, alla fine, nella sua misericordia, ignorerà le nostre piccole mancanze. Ma sono veramente così piccole le nostre mancanze? Non viene forse devastato il mondo a causa della corruzione dei grandi, ma anche dei piccoli, che pensano soltanto al proprio tornaconto?». Incontrare Lutero oggi può significare per tutti i cristiani avvertire l’attualità e la pregnanza di questi interrogativi.