VITO P. - Un amico non credente mi ha citato l’affermazione dello scienziato francese A. Lavoisier: «Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma» per dimostrarmi che Dio non ha creato la Terra e le galassie e che perciò non esiste. Come posso rispondergli?
Una frase dalla pretesa così universale ed espressa con tale apodittica certezza, richiederebbe una “teoria del tutto” quale quella cercata, finora a mio avviso senza successo, dai fisici contemporanei, come si può anche rilevare dal film di James Marsh su Stephen Hawking. Tale teoria mi sembra un’utopia, feconda come tutti i sogni per la ricerca e la riflessione. Anche se si dimostrasse con risultati sperimentali una teoria del tutto condivisa dalla comunità scientifica, nella quale troverebbe posto l’aforisma di Lavoisier, riguarderebbe sempre e comunque l’universo fisico, all’interno del quale «tutto si trasforma». La creazione, così come concepita dalle religioni “monoteiste” non è interna all’universo fisico, ma l’atto che lo costituisce e lo pone in essere, per una scelta intelligente e libera, per i cristiani interpretata come un atto d’amore di Dio, che solo può far emergere dal nulla l’essere.