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martedì 20 maggio 2025
 
FEDE E CLAN
 

Il Dio della vita contro le mafie: i corsi della Pami

22/03/2021  Tra il 22 e il 24 marzo, la tre giorni della Pontificia academia mariana internationalis. Relazioni e approfondimenti di vari esponenti delle Forze dell’ordine, magistrati e prefetti, docenti e volti del mondo ecclesiale

Forti e chiare le parole di Papa Francesco: “Queste strutture di peccato, strutture mafiose, contrarie al Vangelo di Cristo, scambiano la fede con l’idolatria”.  Così si espresso il Pontefice in occasione ieri della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. E proprio da oggi - fino al 24 marzo,  la Pami, la Pontificia academia mariana Internationalis, è impegnata in una full immersion di studio e di dibattito dal titolo “La presenza e l’evoluzione delle mafie autoctone e straniere nel nostro Paese”.

 La tavola rotonda interna è stata indetta dal “Dipartimento di Studio, analisi e monitoraggio dei fenomeni mafiosi”. Il dipartimento è nato in seno all’importante istituzione vaticana  nel settembre dell’anno scorso, ricevendo direttamente il plauso e l’incoraggiamento di Papa Francesco grazie a una lettera indirizzata all’importante Academia. L’assise - che si terrà su piattaforma zoom - vedrà impegnati esponenti delle forze dell’ordine, magistrati e prefetti, docenti e volti del mondo ecclesiastico, tra i quali: monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro - Squillace; Paolo Guido, Procuratore aggiunto di Palermo; Salvatore Dolce, Sostituto procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; Rosi Bindi, già Presidente della commissione parlamentare antimafia; Nando Dalla Chiesa, Professore Ordinario di sociologia della criminalità organizzata; il colonnello Massimiliano Di Lucia del Comando Generale della GdF e Franca Maria Imbergamo, Sostituto procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. “Come il pontefice ha dichiarato, è necessario ascoltare la voce delle vittime di mafia", ha spiegato il direttore del Dipartimento, don Gian Matteo Roggio. "Non  si può dimenticare il loro grido. Un grido non di vendetta, ma di giustizia”. Per il presidente della Pontificia academia mariana internationalis, “il ricordo di questo sangue produce nuove persone che vogliono impegnarsi e lavorare contro il male. E la mafia è una parte di questo male. Noi, come credenti abbiamo la sicurezza e la fiducia che Dio è il Dio della vita che non può accettare la cultura della morte. E la mafia è una struttura di morte”.

 

 

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