È arrivato questa mattina il sì della Camera al divorzio breve, la proposta con la quale, per lo scioglimento del matrimonio, basteranno 12 mesi in caso di contenzioso e 6 mesi per le consensuali. I voti a favore sono stati 381, 30 i contrari, 14 gli astenuti. Il testo ora passa al Senato. E la reazione del Forum delle Associazioni Familiari non si è fatta attendere.
«All’insegna del tutto e subito si vuole cancellare di fatto i tempi di riflessione destinati al tentativo di salvare la famiglia e non si prevedono norme a tutela delle parti più deboli (uno dei coniugi e soprattutto i figli) o forme di assistenza alle famiglie in crisi» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. «Nessuno, nel corso della discussione, si è mai chiesto come aiutare le famiglie prima della crisi con adeguati servizi di assistenza alla coppia e alla famiglia, con consultori, servizi di accompagnamento piscologico. interventi di criss management e di mediazione familiare».
«Sembra quasi che la stabilità coniugale, che pure a parole è definita un valore e un bene comune da promuovere e tutelare, di fatto venga considerata un optional. Conseguenza è che non si fa nulla per evitare la dissoluzione delle famiglie che è un vero e proprio dramma sociale. Su sollecitazione del Forum sono stati presentati alcuni emendamenti e ordini del giorno, che mirano a garantire un accompagnamento alla fase pre e post separazione con particolare riferimento alla mediazione e conciliazione familiare. Auspichiamo» conclude Belletti «che almeno su queste forme di garanzia, i senatori sappiano andare oltre le discipline di partito e facciano appello alla coscienza in difesa della famiglia, testata d’angolo dell’intera società. Non lasciamo sole le coppie e i loro bambini durante la crisi e la separazione».