Ha iniziato per protesta, nel
2009, ai tempi del terremoto
dell’Aquila, poi hanno cominciato
a chiedergli di costruire croci
un po’ dappertutto, «e adesso è
diventato quasi un lavoro», dice
sorridendo. Franco Tuccio, 47 anni, falegname,
è ormai per tutti “l’uomo delle
croci”, fatte con il legno delle barche affondate
davanti a Lampedusa. «Nel 2009
ero arrabbiato perché, sì, certo, L’Aquila
era una tragedia ed era giusto che tutti
ne parlassero. Ma non era giusto, al contrario,
che altre tragedie fossero dimenticate
o addirittura nascoste. A 60 miglia
da qui era affondata una barca ma niente,
nessuno disse o scrisse niente.
Così,
assieme all’ex parroco dell’isola, pensai
di prendere i legni delle barche nella discarica
e intagliare una croce, come simbolo
di quello che non si voleva far vedere.
L’abbiamo portata durante la Via Crucis
». Un’idea che ha avuto un consenso
generalizzato. Prima la diocesi di Agrigento,
che gliene ha chieste 400 piccole
poi, prosegue Tuccio, «hanno cominciato
a commissionarmele un po’ ovunque, da
Milano a Bergamo, e poi Chieti, Napoli,
Ventimiglia. Chiedono anche croci di un
metro e mezzo, oltre a calici e pastorali».
Un altare per papa Francesco
Così,
quando papa Francesco ha annunciato
la visita sull’isola, chi poteva costruire
un altare adatto a quell’ospite così
straordinario? Lui. L’altare lo ha costruito
Franco Tuccio, con quei legni
simbolo dei naufragi e delle speranze
tradite di quei profughi in fuga dalle loro
terre. «Quando ho incontrato il Papa
non camminavo, no, volavo dalla gioia»,
dice con gli occhi che si illuminano.
Tuccio ha 47 anni e ci tiene a dirlo:
«Hanno scritto che ne ho 48 ma non è vero.
Almeno, per adesso...».
E sorride, soddisfatto.
Sposato, ha quattro figli: «Chiara,
14 anni, Gloria di 13, Agnese di 6 e Calogero
di 4». Sono tutti a Palermo, però: «A
Lampedusa la scuola è un problema per
tutti». Poi torna sugli sbarchi: «Non esiste
gente di serie A e gente di serie B e
bisogna darsi da fare tutti per aiutare
chi arriva da noi perché bisogna condividere
ciò che si ha con chi, invece, nulla ha.
Provo rabbia certe volte: magari li salviamo
a 150 chilometri di distanza e poi altri,
invece, ci muoiono davanti alla costa».
Lampedusano, ma nato a Pantelleria,
Tuccio è anche consigliere comunale. Le
Tv di tutto il mondo sono entrate nel suo
laboratorio per intervistarlo: «Sono arrivate
anche la Bbc e la Cnn, perfino le Tv
cinesi. Dopo tutto, era proprio quello
che volevo ma non sono una star. Volevo
dare interesse a questi pezzi di legno che
sono il simbolo di troppe tragedie».