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venerdì 04 ottobre 2024
 
la storia
 

Il sacrificio della nonna di Iglesias, simbolo dell'amore assoluto

18/10/2019  Nella città sarda, davanti a una scuola, l'incidente con un Suv sbucato all'improvviso: ma la donna, prima dell'impatto mortale, spinge via la nipotina che è illesa

I nonni hanno un ruolo sempre più centrale nella vita dei nipoti: li aiutano a crescere, li accudiscono, stanno loro a fianco nei compiti, sono una riserva di affetto, un punto di riferimento insostituibile. Sono i loro angeli, e non a caso la festa dei nonni è stata istituita il 2 ottobre, il giorno in cui nel calendario si celebrano gli Angeli custodi. E per loro sono capaci di gesti d’amore, di protezione, anche estremi, fino a immolare la loro stessa vita come è accaduto  ieri a Iglesias: Anna Maria Fois, 67 anni,andava ad accompagnare e a prendere ogni giorno a scuola la nipotina  di 8 anni. Era il suo modo per dare il suo contributo al figlio Alessio e alla nuora. Era un legame speciale il loro, erano molto unite, anche da quel rito quotidiano.  Davanti alla scuola la strada è trafficata, non ci sono dissuasori e le auto viaggiano a velocità sostenuta. La nonna con la nipotina per mano fa per attraversare, forse una distrazione di troppo, un abbaglio del sole, ma non vede arrivare il suv in tempo per fermarsi sul marciapiede. Se lo vede piombare addosso, tutto accade in una frazione di secondo, ma c’è il tempo, quello dell’istinto, della protezione dei cuccioli, per spingere via la nipotina prima di finire sbalzata  a 15 metri. Un impatto violentissimo, la donna è riversa a terra, i passanti accorrono, lei fa appena in tempo con l’ultimo filo di voce e di coscienza a dire “pensate alla bambina”, per poi perdere conoscenza. La donna è deceduta poco dopo  mentre cercavano di issarla su un elicottero per essere trasportata all’ospedale di Cagliari. La bambina se l’è cavata con qualche graffio e contusione. Non si è accorta di nulla, chiedeva della nonna. Con molta probabilità  ogni giorno al momento di andare a scuola sentirà un vuoto al suo fianco: le diranno che la nonna le ha salvato la vita, che era una nonna buona, che ora è volata in cielo e la protegge da lassù. La immaginiamo, forse crescendo, confrontarsi con quel sottile senso di colpa che hanno le persone che sopravvivono mentre qualcun altro, in particolare una persona cara, non ce l’ha fatta. Anna Maria sarà ricordata per questo gesto, forse eroico suo malgrado, sicuramente di immenso amore e dedizione estrema. Non ci dovrebbe essere bisogno di cose come queste per salvaguardare la vita dei piccoli, ci vorrebbero strade sicure, persone alla guida consapevoli e attente, segnaletica adeguata, vigili fuori dalle scuole.  Ma  posti nella condizione di poter scegliere tra salvare sé stessi  e un nipote, un bambino, tanti altri nonni farebbero lo stesso consapevoli di aver già avuto un’esistenza piena e poter regalare un futuro a chi si ha più caro della propria stessa vita.

 
 
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