Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 04 ottobre 2024
 
 

Hassad e Robert, clochard e reporter

03/04/2012  Distribuiscono in Campania "Scarp de' tenis", la rivista nata a Milano nel 1996, scritta e venduta dai senzatetto. E denunciano connazionali senza scrupoli. La loro storia.

Cappello, pettorina rossa e zaino pieno zeppo di giornali in spalla. Hassad e Robert, 30 e 21 anni, sono pronti come ogni mese per scendere in strada a Salerno e diffondere Scarp de’ tenis, la rivista nata a Milano nel 1996, scritta e venduta dai senzatetto e che permette loro di avere nella vita una seconda opportunità. Chi come loro fa parte della redazione, e quindi del progetto, riesce infatti a guadagnare una piccola parte dai proventi del giornale: un euro dal costo di copertina che è di tre. Il nome della testata riprende il titolo di una canzone del cantautore milanese Enzo Jannacci «El portava i scarp del tennis», commovente racconto della vita sciatta e modesta di un senzatetto milanese che si innamora ma che poi muore, sdraiato su un cartone.

La Caritas Ambrosiana di Milano, responsabile del progetto rilevato sedici anni fa dall’idea di un pubblicitario, Pietro Greppi, ha esteso l’iniziativa in tutta Italia. Dal ’96 Scarp arriva per le strade e nelle piazze nel Paese, un’iniziativa sociale capace di coinvolgere sin dall’inizio decine di persone senza fissa dimora, gravemente emarginate, in situazione di povertà, disagio e dipendenza. Oggi Scarp stampa 20 mila copie e a dirigerlo è Paolo Brivio. Il responsabile della Caritas di Salerno, invece, don Marco Russo, si avvale della collaborazione del giornalista Michele Piastrella e dell’esperienza di Sofia Infernoso.

La storia di Hassad e la denuncia sociale di Robert

Hassad è nato a Casablanca ed è in Italia da cinque anni. In questo momento è ospite di un cittadino salernitano che gli ha offerto gratuitamente il suo aiuto dopo che Hassad, per gravi motivi di salute, ha perso il lavoro e anche la stanza che aveva in affitto. A Salerno ha imparato il mestiere di saldatore anche se in Marocco frequentava la facoltà di Letteratura araba. Il suo desiderio è di ritornare a studiare. Robert è timido, silenzioso anche perché parla poco l'italiano e il suo dialetto misto fra romeno e ungherese non è d'aiuto ai volontari della Caritas che riescono a comunicare con lui con un traduttore elettronico.

In questo numero di Scarp ha trovato, però, il coraggio di denunciare connazionali senza scrupoli capaci di subaffittare a 150 euro al mese una singola stanza a più famiglie. Il tema mostra il doppio volto della città: da un lato una Salerno dai grandi appalti pubblici in un’idea di rilancio del capoluogo in Europa voluta dal sindaco Vincenzo De Luca – si vedano le opere di architetti di fama internazionale dal porto turistico a Piazza della Libertà - dall’altro la Salerno di chi potrà difficilmente goderne i benefici. Attualmente la Caritas diocesana distribuisce circa 600 pasti al giorno ai senzatetto, inclusi molti cittadini salernitani.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo