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lunedì 07 ottobre 2024
 
IL BELLO DELL'ORRIDO
 

Al Festival di Bellano la memoria della Shoah

29/01/2023  Ritorna nel piccolo ma vivace centro lecchese, sulle sponde del lago di Como, "Il bello dell'orrido", con due serate dedicate al Giorno della Memoria. Presenti sul palco Emanuele Fiano, architetto, per molti anni membro del Parlamento e figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto dal campo di sterminio di Auschwitz, e Federica Fracassi, attrice, che ha letto alcuni struggenti passi del diario di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese vittima dell'Olocausto.

Federica Fracassi durante il reading del diario di Etty Hillesum.
Federica Fracassi durante il reading del diario di Etty Hillesum.

Sabato 28 gennaio è ripartito a Bellano, sulle sponde del lago di Como, il festival “Il bello dell’orrido”, con la formula già sperimentata lo scorso anno. 

La serata al cinema teatro del piccolo centro della provincia di Lecco, dal titolo “Storie personali dentro una storia senza fine” ha visto la presenza sul palco dell'autore di "Ebreo"  (Piemme) e di Federica Fracassi con il reading "Deve trattarsi di autentico amore per la vita” tratta dal “Diario di Etty Hillesum (Adelphi).

Gli incontri sono stati preceduti la sera preima, venerdì 27 gennaio dalla proiezione del film d’animazione "Anna Frank e il diario segreto," del regista israeliano Ari Folman: un racconto delicato e avvincente che ripropone in chiave più moderna e accessibile una storia che forse oggi rischia di essere percepita come polverosa dai più giovani, già presentato fuori concorso al Festival di Cannes e accolto con grande favore dal pubblico e dalla critica.

Emanuele Fiano, architetto e politico, il cui padre, Nedo Fiano, è l’unico sopravvissuto della sua famiglia al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau ha dialogato in occasione del Giorno della Memoria con il giornalista Armando Besio. Nel suo libro pubblicato nel 2022, intitolato “Ebreo – Una storia personale dentro una storia senza fine” (Piemme), Fiano, deputato della Repubblica (è stato anche consigliere comunale a Milano dal 1997 al 2006, e poi deputato del Partito democratico) ha riflettuto sul significato profondo di una parola antica e ricca di suggestioni, mettendo in ordine i suoi pensieri ad alta voce e ricordando la figura indimenticata del padre, scrittore, scampato all'Olocauso e tra i più attivi testimoni italiani di quell'epoca tragica, scomparso nel 2020. Fiano si è interrogato con spirito critico sulla sua identità. «Cosa vuol dire esattamente essere ebrei, cosa ha voluto dire e cosa sarà nel futuro? Questa domanda, apparentemente semplice, ha sempre prodotto risposte molto diverse tra loro, anche tra gli stessi ebrei; vuol dire essere fedeli di una religione? Vuol dire sentire di far parte di una tradizione o di una storia particolare? Si può essere ebrei e atei? Oppure ebrei laici?». Una domanda che è il racconto di un viaggio sempre in corso e che lo ha portato a sentirsi orgogliosamente ebreo, e a volte dolorosamente ebreo”. Perché tutti noi siamo in viaggio, verso noi stessi, verso gli altri.

A seguire, Federica Fracassi ha portato sul palco la figura di Etty Hillesum, nel reading “Deve trattarsi di autentico amore per la vita” (drammaturgia di Giulia Calligaro e supervisione di Renzo Martinelli) tratto dalle pagine luminosissime del suo “Diario” (Adelphi): giovane testimone ebrea olandese di come la guerra e l’odio possano essere vinti per una sola via: l’amore, costruendo la pace dentro se stessi. Mentre l’Europa sprofondava in una delle sue stagioni più nere e il nazismo sfondava gli argini della disumanità, Etty faceva il percorso inverso. E scalava a poco a poco le tappe dell’illuminazione, fino a condividere spontaneamente il destino del suo popolo dentro il campo di lavoro di Westerbork, senza perdere mai la compassione, neppure per i persecutori, interrompendo così la catena della violenza e dell’odio. Al suo testamento - tragicamente rimasto inascoltato –Federica Fracassi ha dato voce sul palco con una struggente lettura, che ha ripercorso attraverso le righe del diario della giovane ragazza ebrea di Amsterdam l’evoluzione della sua crescita interiore: l’amore terreno in principio, che affronta con grande passione sensoriale per tutte le manifestazioni vitali e in uno strenuo tentativo di liberarsi da ogni tentazione di possesso; l’amore per l’Umanità tutta poi, che trascendendo quella per il singolo tende a una dimensione più cosmica; e infine l’amore divino, quando affronta ogni capitolo della sua storia e della Storia universale, completamente affidata alle braccia di Dio.  

La rassegna "Il bello dell'orrido", curata da Armando Besio è promossa dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali con Manzoni22, grazie al sostegno di Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo.

 
 
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