È cominciato nel segno
del Vaticano II il Giubileo straordinario della Misericordia. Papa Francesco fa
memoria dell’anniversario conciliare, tra l’espressione di Giovanni XXIII «oggi
la sposa di Cristo [la chiesa] preferisce ricorrere al rimedio della
misericordia piuttosto che brandire le armi della severità», e Paolo VI che indica come la spiritualità del
Concilio sia quella del Buon samaritano che si china a curare le ferite del suo
prossimo, e comincia la celebrazione con l’introduzione delle quattro costituzioni.
Dei Verbum, la
Costituzione dogmatica sulla Divina rivelazione, promulgata il 18 novembre
1965, si occupa della Parola di Dio e della trasmissione della fede dando molta
importanza alla lectio divina. Pur essendo stata promulgata dopo è considerata
il fondamento del Concilio Vaticano II.
Lumen Gentium, la
Costituzione dogmatica sulla Chiesa, emessa e promulgata il 21 novembre del
1964, spiega la Chiesa come popolo di Dio (di cui fanno parte tutti in nome del
Battesimo) e non solo come forma gerarchica.
Sacrosanctum concilium,
Costituzione sulla sacra liturgia, promulgata il 4 dicembre 1963, affronta i
temi della riforma liturgica per la quale Paolo VI istituì poi una apposita
commissione, I criteri di base della riforma sono la semplificazione dei riti e
lo spazio dato alle lingue nazionali per una maggiore comprensione delle
celebrazioni.
Gaudium et spes, Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo
contemporaneo, promulgata l’8 dicembre 1965, ultimo giorno del Concilio, mette
l’accento sulla necessità che Chiesa e mondo dialoghino senza pregiudizi. La
Chiesa si lascia interrogare senza giudicare e riallaccia il legame con il
mondo contemporaneo soprattutto sui temi della pace e della giustizia sociale.