«Sembrava di essere in un film. Tutti per strada nella notte in pigiama al freddo. E la terra che continuava a tremare». La voce di Diana Zagliani non riesce a nascondere lo spavento. «Solo cinque minuti fa abbiamo sentito l'ultima scossa. Mia figlia mi ripete di andare via». La giovane donna si trovava in vacanza dai suoceri a Rieti quando in piena notte è stata svegliata dal terremoto. «C'era il letto che scivolava sul pavimento e i soprammobili che cadevano a terra. Ho chiamato i miei bambini e in pigiama e ciabatte sono corsa in strada e ci siamo rifiugiati in auto perché faceva freddo. Dopo pochi minuti, tutta la strada era piena di gente nelle nostre condizioni. Così abbiamo trascorso il resto della notte, tra la paura provocata da altre scosse e l'autoradio che diceva che a pochi chilometri da qui c'era gente che purtroppo non è stata fortunata come noi».
All'ospedale di Rieti continuano ad arrivare la maggior parte dei feriti dei centri più vicini più colpiti dal sisma e in queste ore si sono moltiplicati gli appelli a donare il sangue. «Ho chiamato l'ospedale per sapere se avevano bisogno, ma mi hanno detto di restare a casa perché c'era già una fila lunghissima di donatori»
Una gara di solidarietà che si sta ripetendo anche per quanto riguarda il cibo e altri generi di prima necessità. «Ovunque in città ci sono punti raccolta già pieni. Io ho portato latte e biscotti. E molta gente ha messo a disposizione la propria casa», racconta la signora Zagliani che aggiunge: «Credo proprio che anticiperemo il rientro a Milano per raggiungere mio marito che lavora lì. I bambini sono troppo spaventati. E anch'io continuo ad avere paura».