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lunedì 07 ottobre 2024
 
 

«Il liceo classico non è una scuola superata ma va ripensato»

19/02/2015  Nonno bruno scrive sulle pagine del nostro giornale alla professoressa Paola Spotorno, nella pagina dedicata alla scuola, rivolgendole alcuni dubbi sulla scelta del nipote di iscriversi al Liceo Classico. Ecco lei come risponde.

Gentile prof Spotorno, ho un nipote che sta frequentando la terza media, è decisamente bravo, mi vergogno anche un po’ a dirlo, ed è l’ unico nella sua classe ad aver ha deciso di iscriversi al liceo classico. Lui ne è molto convinto, mia figlio mia nuora e anch’io un po’ meno. Mi chiedo se sia ancora una scuola al passo con i tempi. Tra le altre cose ho sentito dire che proprio questo liceo è quello che sta subendo il calo maggiore di iscritti e allora torno ai mie dubbi. Questo probabilmente accade perché i ragazzi oggi lo ritengono troppo difficile e perché forse sembra un po’ vecchio e fuori moda. Mi piacerebbe sapere il suo punto di vista.

Nonno Bruno

Caro Bruno, il dato che tu citi nella tua lettera sembra essere vero, infatti già da un paio di anni il liceo classico sta perdendo iscritti. Aumentare le ore di matematica, come previsto dalla riforma Gelmini, non è servito a modificare gli orientamenti, anzi. Il perché questo accada è legato a molte ragioni, e la più fondata credo sia la paura di affrontare una scuola impegnativa dove le percentuali di insuccesso, soprattutto nei primi due anni, sono alte forse più che in altri tipi di liceo. Inoltre per molti ragazzi l’dea di studiare le cosiddette lingue morte, in particolare il greco, non è proprio allettante. Così molti di loro, soprattutto maschi, si indirizzano verso i licei scientifici nella convinzione, peraltro errata, che siano più facili senza fare i conti con un triennio in cui la matematica diventerà veramente dura e allora magari rimpiangeranno il greco. La moda e il sentimento del momento guidano spesso i nostri ragazzi nelle scelte scolastiche, ma personalmente non credo proprio che il liceo classico sia una scuola vecchia, superata e non più al passo coi tempi. Proprio su questo tema si sono confrontati intellettuali e studiosi in una sorta di spettacolo teatrale che è andato in scena in autunno al teatro Carignano di Torino. Simulando un processo si sono così fronteggiati l’economista Andrea Ichino che sosteneva l’accusa contro il liceo e il suo programma e il semiologo e scrittore Umberto Eco che rappresentava la difesa. Alla fine la giuria ha assolto il liceo perché il fatto non sussiste ma tutti si sono trovati d’accordo sulla necessità di ripensarlo e renderlo più accattivante per le nuove generazioni. Ma il dibattito ancora continua e la tua lettera ne è una dimostrazione. Poche settimane fa è a Roma si è svolta la Notte Bianca dei licei classici. Questa volta sono stati i ragazzi a voler aprire le loro scuole in orario serale proprio per far vedere che non sono topi da biblioteca. E molto simpaticamente qualcuno di loro ha anche sottolineato come si può diventare affascinanti agli occhi delle ragazze, non è da tutti declamare versi d’amore in greco e in latino, o più semplicemente in un buon Italiano .

 
 
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