Logo e motto dell'Anno giubilare sono una piccola summa teologica del tema della misericordia. Opera del gesuita padre Marko I. Rupnik, il logo mostra il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito, recuperando un’immagine molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo, e lo fa con amore tale da cambiargli la vita.
Nel presentare il logo - e il motto "Misericordiosi come il Padre", tratto dal Vangelo di
Luca - monsignor Rino Fisichella ha spiegato che il significato è quello di vivere la misericordia sull’esempio del Padre
che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di
donare amore e perdono senza misura. La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.
«E’ bene ribadire da subito, a scanso di equivoci», ha detto il presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, «che il Giubileo della Misericordia non è e non vuole essere il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Ogni confronto, quindi, è privo di significato perché ogni Anno santo porta con sé la sua peculiarità e le finalità proprie. Il Papa desidera che questo Giubileo sia vissuto a Roma così come nelle Chiese locali; questo fatto comporta un’attenzione particolare alla vita delle singole Chiese e alle loro esigenze, in modo che le iniziative non siano un sovrapporsi al calendario, ma tali da essere piuttosto complementari. Per la prima volta nella storia dei Giubilei, inoltre, viene offerta la possibilità di aprire la Porta Santa –Porta della Misericordia- anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza per i pellegrini».
Tra le date importanti monsignor Fisichella ha sottolineato un «primo avvenimento dedicato a tutti coloro che operano nel pellegrinaggio, dal 19 al 21 gennaio. È un segno che intendiamo offrire per far comprendere che l’Anno Santo è un vero pellegrinaggio e come tale va vissuto. Chiederemo ai pellegrini di compiere un tratto a piedi, per prepararsi a oltrepassare la Porta Santa con spirito di fede e di devozione. Preparare quanti operano in questo settore per andare oltre la sfera del turismo è decisivo e il fatto che loro per primi si facciano pellegrini potrà essere di grande aiuto».
Monsignor Fisichella ha poi ricordato la data del 3 aprile con «una celebrazione per tutto il variegato mondo che si ritrova nella spiritualità della misericordia (movimenti, associazioni, istituti religiosi). Tutto il mondo del volontariato caritativo, a sua volta, sarà chiamato a raccolta il 4 settembre. Il volontariato è il segno concreto di chi vive le opere di misericordia nelle sue diverse espressioni e merita una celebrazione riservata. Alla stessa stregua, si è pensato al mondo della spiritualità mariana che avrà la sua giornata il 9 ottobre per celebrare la Madre della Misericordia. Non mancano eventi dedicati in particolare ai ragazzi che dopo la Cresima sono chiamati a professare la fede. Abbiamo pensato a loro il 24 aprile, perché la GMG di Cracovia, nei giorni 26-31 luglio, è destinata ai giovani e per la fascia di età dei ragazzi è difficile trovare uno spazio significativo nella pastorale».
E ancora «un altro evento sarà per i diaconi che per vocazione e ministero sono chiamati a presiedere la carità nella vita della comunità cristiana. Per loro vi sarà il Giubileo il 29 maggio. Nel 160° anniversario della Festa del Sacro Cuore di Gesù il 3 giugno, invece, si celebrerà il Giubileo dei Sacerdoti. Il 25 settembre sarà il Giubileo dei catechisti e delle catechiste che con il loro impegno di trasmettere la fede sostengono la vita delle comunità cristiane in particolare nelle nostre parrocchie. Il 12 giugno avremo il grande richiamo per tutti gli ammalati e le persone disabili e quanti si prendono cura di loro con amore e dedizione. Il 6 novembre celebreremo il Giubileo dei carcerati. Questo non avverrà solo nelle carceri, ma stiamo studiando la possibilità perché alcuni carcerati possano avere l’opportunità di celebrare con Papa Francesco in san Pietro il loro proprio Anno Santo».
Per accompagnare i pellegrini è stato allestito il sito ufficiale del Giubileo all'indirizzo:
www.iubilaeummisericordiae.va, accessibile anche all’indirizzo
www.im.va. Il sito è disponibile in sette lingue: Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese, Francese, Tedesco e Polacco.