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domenica 13 ottobre 2024
 
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Il medico: "Nuovo farmaco, ecco la realtà"

12/08/2014  Armand Sprecher, specialista in febbri emorragiche dei Medici senza Frontiere, spiega quali speranze offre il nuovo farmaco. E le precauzioni da prendere.

Il dottor Armand Sprecher.
Il dottor Armand Sprecher.

Pubblichiamo un'intervista al dottor Armand Sprecher, dei Medici senza Frontere, specialista in febbri emorragiche.

Qual è lo stato della ricerca per vaccini e trattamenti contro l’ebola?
"Siamo regolarmente in contatto con i ricercatori e sappiamo che al momento ci sono una serie di farmaci e vaccini contro l’ebola nelle prime fasi di sviluppo. In particolare un paio di farmaci hanno mostrato promettenti effetti terapeutici sui primati non-umani,  un primo importante indicatore di sicurezza ed efficacia anche per gli esseri umani. Ma, ad oggi, nessuno di questi farmaci è stato testato sugli esseri umani, che siano essi malati o sani. Da quello che sappiamo, potrebbero volerci altri due anni prima che un farmaco, sicuro e approvato, possa essere reso disponibile per  i  medici e per i pazienti. L’iter procedurale di  regolamentazione e organizzazione di altri test clinici, a volte può essere estremamente lungo".
Il farmaco somministrato ai due operatori umanitari americani è promettente?
"Il farmaco somministrato ai due operatori sanitari americani sembra avere delle buone potenzialità terapeutiche.  E’ l’unico ad essersi dimostrato efficace  sulle persone che hanno già sviluppato i sintomi. Altri farmaci dovrebbero essere somministrati entro uno o due giorni dall’infezione, quando i sintomi non sono ancora visibili per verificarne l’efficacia e gli effetti. Il rapido miglioramento della salute che il primo operatore umanitario trattato con questo farmaco ha mostrato, dà speranza".
Cosa c’è di insolito nel somministrare un farmaco che è in tale fase iniziale di sperimentazione?
"Quando si sperimenta un nuovo farmaco o un nuovo vaccino, normalmente viene testato prima su animali di taglia piccola, poi su primati non umani, per avere indicazioni sulla sua sicurezza, efficacia e qualità . Se i risultati sono positivi, viene testato su esseri umani sani per verificarne la sicurezza prima di testarlo sui malati (o sulle persone esposte al virus in caso di vaccini). Ora, la questione etica ruota intorno alla possibilità di utilizzare un farmaco che ha avuto risultati promettenti in termini di efficacia e sicurezza sui primati non umani ma che non ha completato le altre fasi previste in una normale valutazione farmacologica. Si tratta naturalmente di una misura eccezionale da utilizzare solo in casi eccezionali, essenzialmente quando il personale sanitario crede che il paziente abbia una tale alta probabilità di morire che vale comunque la pena non lasciare nulla di intentato ivi compresa la somministrazione di un farmaco ancora in fase di sviluppo".  
Questo farmaco sperimentale dovrebbe essere diffuso e somministrato  in tutta la regione colpita dall’ebola per salvare vite umane?
"La questione principale riguarda la sicurezza. Non sappiamo se il farmaco possa arrecare danni alla salute dei pazienti e in che modo. Se i pazienti sviluppassero una condizione di instabilità in reazione al trattamento, finiremmo per metterli in un pericolo ancora maggiore. Il farmaco somministrato ai due operatori è praticamente un anticorpo. Ci sono molti altri trattamenti usati per curare altre malattie  basati  sugli anticorpi e conosciamo gli effetti collaterali che più probabilmente potrebbero provocare (principalmente allergie) e siamo  preparati. Pertanto, con tutte le cautele del caso, considerato l’alto tasso di mortalità dell’ebola, considerati i potenziali effetti positivi del farmaco e fiduciosi dei livelli di sicurezza e tossicità dimostrati dal farmaco in questa prima fase di sviluppo, MSF crede che l’utilizzo di questo trattamento, in casi estremi, potrebbe essere una buona possibilità.   Ovviamente, non può esserci certezza che tutti i pazienti guariranno".
In quali circostanze MSF potrebbe decidere di usare questo farmaco durante l’attuale epidemia?

"MSF è pronta a fare in modo che i suoi pazienti possano beneficiare di uno di questi farmaci e spera, affinché questo accada, che tutti gli ostacoli possano essere rimossi. Il primo e il più ovvio è legato alla produzione. Si tratta di un farmaco sperimentale, il produttore non ha scorte enormi e dovremmo vedere quanto velocemente si potranno produrre centinaia di dosi. Il secondo ostacolo riguarda le regolamentazioni. Ovviare alle diverse fasi della sperimentazione clinica  previste per lo sviluppo di un farmaco significa che gli organi di regolamentazione che normalmente approvano l’utilizzo e l’esportazione del farmaco dovrebbero approvarlo in via eccezionale. Le agenzie di regolamentazione del paese dove il farmaco viene prodotto e i Governi dei paesi dove il farmaco  verrà somministrato dovrebbero fornire il quadro legale ed etico perché questa eccezione possa essere resa possibile. Infine, è impensabile somministrare un nuovo farmaco senza una raccolta attenta e scrupolosa dei dati e il monitoraggio dei pazienti. Questo significa dotare i centri di trattamento dell’ebola di risorse umane aggiuntive. Oggi, MSF è al limite delle sue possibilità, risponde all’epidemia nei tre paesi maggiormente colpiti e, nel caso, avrà bisogno di un maggiore supporto e di personale medico qualificato".

 
 
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