"No
al terrorismo! L'Islam è Religione di Pace": il messaggio
arriva dal Centro Islamico Culturale d'Italia che, alla Moschea di
Roma, ha organizzato un incontro pubblico al quale ha partecipato
anche Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati.
“Abbiamo
organizzato questo evento perché la crisi internazionale e la
strumentalizzazione della religione ci spingono a reagire rinnovando
i valori autentici e universali del dialogo e della coesione”, dice
Yahya Pallavicini, consigliere del Centro Islamico Culturale
d'Italia.
Per
Laura Boldrini “il mondo musulmano è colpito prima di tutti gli
altri. Colpito in termini di vittime, ma anche colpito nella propria
anima perché tutta questa violenza omicida viene fatta proprio nel
nome dell'Islam. Questo non può essere accettato, perché l'Islam
non è così e invece il radicalismo getta discredito su milioni di
persone e sulle loro comunità, rendendo più difficile le loro vite,
impedendo a queste comunità di reclamare la propria estraneità alla
violenza”.
“I
musulmani”, spiega Pallavicini a Famiglia
Cristiana,
“spesso si sentono confusi con i criminali dell'Asia centrale e si
sentono discriminati a causa di quello che succede nello stato
fantoccio del califfato. Si vuole chiarezza, legittimità e dignità.
Anche
per le istituzioni italiane è importante avere luoghi di riferimento
che si possano distinguere per azioni costruttive e pacifiche, non
per confusioni, abusi di potere, discriminazioni, totalitarismi”.
Ma
le moschee e i centri islamici presenti in Italia possono essere, in
qualche caso, dei centri di predicazione per messaggi estremisti, o
addirittura dei luoghi di proselitismo per potenziali terroristi?
“Credo sia un un falso mito”, risponde Pallavicini, “anche se
non si può escludere che le moschee e i centri islamici possano
occasionalmente ospitare persone non bene intenzionate. Perciò resta
l'impegno per una maggiore trasparenza di gestione e di predicazione,
però mi lasci dire una battuta: magari i fanatici andassero nelle
moschee. Infatti il problema è che sta degenerando il fai da te
informatico. Invece che essere fedeli ai maestri e agli imam ci si
inventa una religione fai da te, ispirata da alcuni in rete, che in
alcuni casi ha un ottica rivoluzionaria, militare o addirittura
violenta”.
La
presa di distanza dall'estremismo è stata netta nelle parole del
sermone dell'Iman della Moschea di Roma, pronunciate lo scorso 15
settembre: “Fratelli e Sorelle: in verità colui che guarda con
occhio giusto, equanime e imparziale sa con certezza che l’Islam è
una religione elevata spiritualmente e sublime, che ha conferito
all’essere umano un rango eminente, stabilito legalmente la
salvaguardia del diritto alla vita e vietato la sua aggressione,
prescindendo dalla religione, colore e razza. Sa con certezza che
l’Islam non ammette il disordine, la violenza nè atti di
sabotaggio e delinquenza, e quindi condanna lo spargimento di sangue
e la strage di vite innocenti”.
(Nella foto: il giardino occidentale della Moschea di Roma)